Dall’Alto Adige a Liverpool TAMPONI a tappeto PER TUTTI. Perché non a MILANO?

Un unico obiettivo: scovare e isolare gli asintomatici per arrestare la diffusione dei contagi. A Milano? Nulla in programma

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credit: @jurgeennklopp (Instagram)

In Alto Adige al via tamponi a tappeto su gran parte della popolazione. Liverpool sta sperimentando un tamponi di massa a tutti i suoi 500 mila abitanti. Un unico obiettivo: scovare e isolare gli asintomatici per arrestare la diffusione dei contagi. A Milano? Nulla in programma. 

Dall’Alto Adige a Liverpool TAMPONI a tappeto PER TUTTI. Perché non a MILANO?

# Dal 20 novembre in Alto Adige test salivari a tappeto per 350.000 persone. L’obiettivo del presidente “Ritorno veloce alla normalità individuando gli asintomatici

Il presidente della provincia autonoma di Bolzano Kompatscher ha illustrato la strategia di controlli intensivi sui cittadini: “Il nostro obiettivo è quello di arrivare al più presto a garantire progressivamente un ritorno alla normalità.” Da venerdì 20 si svolgeranno i test salivari a tappeto su base volontaria per circa 350.000 persone. “La grande novità è che parallelamente alla strategia difensiva fatta di restrizioni abbiamo previsto una strategia attiva. È un progetto ambizioso, una grande sfida dal punto di vista organizzativo che coinvolgerà tutta la Protezione civile e i Comuni e che ci dovrebbe permettere, come è avvenuto a Monguelfo e Sesto Pusteria, di individuare le persone che possono diffondere il contagio.Nei due paesi, infatti, con i test a tappeto e la ulteriore riduzione dei contatti sociali l’indice RT è passato da 1,5 a sotto lo 0,5.

Il progetto coinvolgerà un team di poco meno di 800 operatori sanitari che effettueranno i test in 184 punti prelievo sparsi sul territorio provinciale. Fino a oggi i test di massa erano stati avviati in Italia su comunità molto più ristrette, ad esempio piccoli comuni del Trentino, del Veneto o della Lombardia durante le prima ondata ma su base volontaria. 

Fonte: L’Adigetto

# Find, test, trace, isolate, support: la strategia di Liverpool

Liverpool è una delle prime città inglesi costrette durante la seconda ondata a entrare in un regime di lockdown e in vista della possibile riapertura della città il primo ministro inglese Boris Johnson ha scelto di costruire con il sindaco un sistema di monitoraggio di massa dei cittadini dedicato esclusivamente ai non sintomatici. Il sistema funziona così: a partire dallo scorso venerdì, chiunque viva o lavori a Liverpool, indipendentemente dalla sua età, può effettuare un test in una delle molte postazioni fisse e mobili allestite in città con l’aiuto di circa duemila militari per aiutare il comune a prevenire e ridurre il tasso di infezione a livello locale, per provare a ridurre la trasmissione nella comunità e aiutare la città a tornare alla normalità il prima possibile.

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Il test è un antigenico che fornisce un risultato nel giro di trenta minuti, è gratuito, non è obbligatorio ma altamente consigliato soprattutto al personale sanitario e scolastico, oltre che agli alunni. La campagna per il test di massa in tutta la città è stata sposata anche dall’intera squadra di calcio di Liverpool che ha scelto di aiutare il comune e il governo in due modi: mettendo il proprio stadio, Anfield, a disposizione per fare i test e mettendo il volto simbolo della propria squadra, l’allenatore Jürgen Klopp, al servizio della campagna. “Ci vogliono 10 secondi per fare un test e 10 giorni per fare la differenza”.  Johnson ha detto che qualora l’operazione dovesse funzionare il governo ripeterà l’esperimento anche in altre città inglesi.

Fonte articolo: Il Foglio

# Se lo facessimo anche Milano?

E se provassimo a sperimentare il modello Liverpool in città come Milano? Nella nostra città verranno attivate progressivamente le prime tre aree per il tampone drive-in dove i test rapidi saranno destinati soprattutto a studenti, insegnanti e altri operatori in ambito scolastico. Nonostante siano disponibili 400.000 test solo per Milano, l’hotspot più grande della città e d’Italia, in via Novara, ne potrà processare 1.000 al giorno. Questo significa che ci vorrebbero quasi 4 anni per testare tutti i residenti.

Per testare velocemente la maggioranza dei cittadini si potrebbero sfruttare, con l’aiuto di altre forze dell’ordine, i parcheggi di tutte le strutture sportive compreso quello dello Stadio di San Siro e dei centri commerciali, quelli chiusi durante il weekend, per installare strutture temporanee adibite al tampone rapido in modalità drive-in. Prima di Natale si potrebbe testare una porzione rilevante della popolazione asintomatica e non attendere il vaccino prima di ritornare alla normalità. Una proposta che avevamo già lanciato ad aprile. L’ennesima dimostrazione che ciò è possibile, dopo il caso di Wuhan, arriva dalla Slovacchia dove in due giorni sono riusciti a effettuare tamponi a 2,4 milioni di slovacchi su un totale di 3,6 milioni.

Continua la lettura con: 🛑 I nuovi punti per fare un TAMPONE RAPIDO a Milano: in arrivo anche il più grande d’Italia

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