🔴 Quarantena per chi rientra dall’estero, mascherine all’aperto e nuovi lockdown: il nuovo PIANO del GOVERNO. Eppure i DATI mostrano una REALTÀ DIFFERENTE

Fino al 7 settembre quarantena e tamponi per chi è arriva da alcuni paesi stranieri. In caso di aumento (quanto?) dei contagi scatteranno altre misure restrittive, come mascherine all'aperto e chiusura delle piazze. E il coordinatore del CTS si spinge oltre: ci potranno essere nuovi lockdown. Eppure ci sono dei punti interrogativi sull'azione del governo: perchè non distinguere i contagi tra asintomatici e malati gravi? Perchè non basarsi sulla occupazione delle terapie intensive? E perchè trascurare i dati ufficiali che mostrano una realtà ben diversa?

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Cerdits: ilpost.it

Il Governo ha predisposto un piano d’azione per la nuova fase dell’emergenza Covid. Il focus ormai da tempo in Italia non sono i ricoverati o i posti in terapia intensiva per tenere sotto controllo la situazione degli ospedali, ma ora sono i contagi. Non si fa distinzione tra sintomatici o asintomatici, tra malati lievi o malati gravi. Obiettivo è di tenere basso il numero di contagi.  E in caso di conferma di un rialzo della curva dei contagi scatteranno misure più restrittive.

Facciamo luce sulla situazione reale dell’emergenza in base unicamente ai dati ufficiali e sulle misure programmate dal governo. 

🔴 Quarantena per chi rientra dall’estero, mascherine all’aperto e nuovi lockdown: il nuovo PIANO del GOVERNO. Eppure i DATI mostrano una REALTÀ DIFFERENTE

#1 Le nuove regole fino al 7 settembre: tamponi e quarantena per chi rientra in vacanza all’estero da quattro paesi

Il primo intervento appena in vigore riguarda gli italiani che rientrano in vacanza dall’estero. Nel dettaglio è previsto che ci sia l’obbligo di tampone entro 48 ore per chi proviene da Grecia, Spagna, Croazia e Malta e l’obbligo dell’auto segnalazione alle autorità sanitarie territoriali, con successivo tracciamento dei contatti. ll tampone non sarà obbligatorio invece in presenza di attestazione dell’esito negativo al test molecolare rilasciata nelle 72 ore precedenti l’arrivo in Italia. Inoltre alla “black list” dei Paesi da cui non si potrà arrivare, per entrare o transitare in Italia, si è aggiunta la Colombia.

Per chi arriva in Lombardia dall’estero, ci sarà una sorta di mini isolamento, come ha dichiarato l’assessore al welfare Giulio Gallera: “Per i cittadini lombardi che rientrano da questi Paesi mettiamo a disposizione il supporto operativo e informativo necessario attraverso il numero unico 116117, che fornirà i riferimenti delle Ats di competenza per domicilio. Nel periodo precedente l’effettuazione del test ed in attesa del suo esito, ferma restando l’indicazione di informare immediatamente il proprio medico di medicina generale o operatore sanitario pubblico in caso di insorgenza di sintomi sospetti è fortemente consigliato ridurre la vita sociale ed è indispensabile l’utilizzo della mascherina anche all’aperto ed in presenza di conviventi nella propria abitazione

Fonte: Milano Today

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#2 Se aumentano i contagi: mascherine obbligatorie all’aperto e piazze e locali a numero chiuso

Il piano che il governo sta mettendo a punto entrerà in vigore se la curva epidemica continuerà a salire, anche se non ci sono parametri definiti né una diversa strategia a seconda della gravità dei contagi: sia che si tratta di asintomatici o di malati lievi, sia che si tratta di malati gravi la misura non cambia. Vediamo quali saranno queste misure. 

Le principali saranno l’obbligo di mascherina all’aperto e la chiusura di piazze e locali. Ha spiegato il Ministro Boccia: Bisogna impedire che i giovani tornino a far circolare il virus e lo trasmettano agli anziani, bisogna impedire quello che sta accadendo in molti altri Stati. Finora abbiamo lavorato bene. Non possiamo vanificare gli sforzi fatti finora, soprattutto a poche settimane dalla ripresa della scuola e di tutte le altre attività“. 

#3 In caso di rialzo eccessivo dei contagi: in arrivo nuovi lockdown

Ma la notizia più angosciante è quella data il 13 agosto al Corriere della Sera dal coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, che ha dichiarato: «Se i contagi salgono, lockdown inevitabili: e sarebbe un incubo»

# In base a quali dati il governo sta per imporre nuove misure restrittive?

Molti chiedono al Governo di poter indicare dati certi su cui si mettono in atto le misure più restrittive. Potrebbe essere l’indice di affollamento delle terapie intensive, ad esempio, ma la linea del Governo sembra aver preso la strada del contenimento del numero dei contagi, senza distinzione se si tratta di asintomatici o di malati in terapia intensiva. In più non si hanno dati sul numero di contagi che potranno determinare nuove misure restrittive: l’assenza di parametri certi lascia il Paese in un costante stato di incertezza, in cui in qualunque momento si può determinare una presa di decisione unilaterale del governo. Un’incertezza che arresta qualunque possibilità di programmare il futuro e pesa come un macigno su ogni prospettiva di rilancio dell’economia. Anche perchè, se ci si basa unicamente sui dati, tutti questi motivi di preoccupazione ci sfuggono. Vediamo i dati ufficiali. 

Credits: lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/ – Variazione percentuale giornaliera

Come si vede dal grafico sulla variazione percentuale giornaliera la crescita dei contagi in termini percentuali è piatta da almeno 3 mesi.

Credits: lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/ – Trend giorno per giorno

Da questo grafico si vede come dall’inizio di maggio i guariti e dimessi stanno registrando una crescita costante, mentre gli attualmente positivi hanno avuto un andamento totalmente opposto.

Credits: lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/ – Trend ricoveri

In base a quest’ultima immagine, che conferma quelle precedenti, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva ha un’andamento piatto da metà maggio, lo stesso per i ricoveri semplici da fine giugno. 

Visti questi dati, come si possono imporre le nuove misure restrittive nei confronti dei cittadini e, soprattutto, questo continuo alimentare il pericolo incombente di una nuova chiusura del Paese?

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.