🔴 Oltre i 100 CASI a Milano il SISTEMA va IN TILT

Il direttore dell'Ats di Milano Demicheli lancia l'allarme sulla capacità del sistema sanitario di gestire i tamponi da effettuare ai cittadini e il coinvolgimento dei contatti delle persone positive per circoscrivere i focolai

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Credits: giornaledeinavilgi.it

Il direttore dell’Ats di Milano Demicheli lancia l’allarme sulla capacità del sistema sanitario di gestire i tamponi da effettuare ai cittadini e il coinvolgimento dei contatti delle persone positive per circoscrivere i focolai. Già con 100 casi al giorno significa coinvolgere un migliaio di persone per il tracciamento e con la riapertura delle scuole questa soglia potrebbe essere superata, mettendo tutto il sistema di controllo in grave difficoltà.

🔴 Oltre i 100 CASI a Milano il SISTEMA va IN TILT

# Il sistema sanitario a rischio tenuta nella gestione di tamponi e tracciamento

Il sistema sanitario milanese rischia di venir messo a dura prova dalla gestione di tamponi e tracciamento. È quanto afferma Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell’Ats di Milano, intervenuto a un confronto online promosso dai sindacati Cgil, Cisl e Uil di Milano sul tema «Quale sanità a Milano dopo Covid-19?». Secondo il medico se i casi di Covid a Milano rimangono sotto i cento, non sussistono problemi, ma in caso di superamento della soglia sarebbero guai seri e diventerebbe quasi impossibile circoscrivere i focolai. 

A sentire le sue parole preoccupano ancora di più i dati dei giorni scorsi, soprattutto quando si sono contati 112 casi. A ricalibrare la situazione i dati di domenica 6 settembre con 51 e di lunedì 7 settembre con 27 casi a Milano città e una ventina nell’hinterland. La preoccupazione arriva ora con l’apertura delle scuole.” (…)

# Con 100 casi al giorno, un migliaio di persone da coinvolgere per il tracciamento. Oltre questa soglia la situazione sarebbe ingestibile 

La soglia dei casi da gestire con i tamponi è limitata perché legata alla capacità di circoscrivere rapidamente i focolai. Secondo Demicheli: “Finché stiamo sotto 100 casi al giorno – il che vuol dire circa un migliaio di persone da coinvolgere, tra interviste, contatti personali e di lavoro, e così via – il sistema non accumula ritardi. Se si va oltre questo, la nostra capacità di reazione si indebolisce. Seppur molto aumentata rispetto al passato, questa capacità andrà in crisi se i casi aumenteranno molto».  (…)

Come aggiunge il direttore dell’Ats Milanese, la capacità diagnostica è migliorata, rimane però il problema della rapidità di comunicare al cittadino l’esito del tampone. “Siamo migliorati. Riusciamo a fare i tamponi in poche ore. Però non riusciamo ancora a comunicare l’esito altrettanto velocemente. Mi auguro comunque che la capacità di fare test aumenti sempre di più“. Il rientro dalle vacanze è stato emblematico: “Solo per la zona di Milano ha coinvolto più di 40.000 persone che in teoria avrebbero dovuto avere risposte nel giro di 48 ore. Ma anche in questo caso non era mai stato fatto di sottoporre a tampone entro 48 ore tutti i viaggiatori che provenivano da particolari mete. Si è dunque cercato di porre rimedio“.

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Estratti articolo di Maria Sorbi per “Il Giornale” – Milano a rischio: con più di cento casi collasserà il sistema anti focolai

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