🔴 “Con piano pandemico 10 mila morti in meno”

"Se avessimo adottato il piano tedesco avremmo avuto 6mila vittime anziché 35mila". Pier Paolo Lunelli, autore di protocolli pandemici per diversi Stati europei, spiega perché la storia del Covid in Italia poteva essere molto diversa

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Pier Paolo Lunelli, autore di protocolli pandemici per diversi Stati europei, spiega in un’intervista all’AGI perché la storia del Covid in Italia poteva essere molto diversa. E, assieme al Comitato dei familiari, chiede di desecretare il piano di emergenza nazionale del gennaio 2020.

🔴 “Con piano pandemico 10 mila morti in meno”

Pubblichiamo estratti articolo di Manuela D’Alessandro per Agi: L’autore del dossier in mano ai pm di Bergamo: “Con piano pandemico 10 mila morti in meno”

Sul suo dossier agli atti della Procura di Bergamo, che ha portato all’audizione anche di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, puntano moltissimo i familiari della vittime, raccolti nel Comitato ‘Noi Denunceremo’, per dimostrare che la conta dei morti sarebbe stata molto più contenuta, se si fosse fatto quello che ci veniva chiesto da anni dall’Oms: un piano pandemico adeguato a prevenire un’epidemia influenzale, come quelli elaborati da altri Paesi, a cominciare dalla Germania.

“Pier Paolo Lunelli, ex generale dell’Esercito, già responsabile della Scuola interforze per la Difesa Nbc, la struttura che forma il personale militare e quello ministeriale al contrasto delle minacce di tipo biologico, chimico e radiologico e autore di diversi di protocolli pandemici per vari Stati Europei, spiega all’AGI perché la storia del coronavirus in Italia avrebbe potuto essere diversa.” 

“Se avessimo adottato il piano tedesco avremmo avuto 6mila vittime anziché 35mila”

“Nel mio testo utilizzo il termine ‘verosimile’, non il termine ‘certo’. Confrontando le performance in termini di vittime ogni milione di abitanti dei vari Paesi europei (è certamente brutto accostare performance con vittime) ho soltanto rilevato l’esistenza di una correlazione tra la data di aggiornamento dei rispettivi piani e il tasso di mortalità di quel Paese, inteso come numero di vittime per milione di abitanti.  In poche parole, chi aveva piani più recenti ha avuto meno, anzi molti meno, morti. In questa prospettiva, se avessimo avuto le performance dei tedeschi, che nei loro piani sono inflessibili e tremendamente organizzati, avremmo avuto in totale intorno a 6mila vittime anziché 35mila. Tuttavia, senza puntare così in alto e accontentandoci delle performance medie dell’Olanda, forse avremmo potuto risparmiare 10mila vite. Ma anche se ne avessimo salvate soltanto mille ne sarebbe valsa la pena.”

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La responsabilità è del Ministero della Salute

L’Oms aveva avvertito più volte della necessità di dotarsi di un piano, ma l’Italia non ha risposto in modo adeguato. In capo a chi ricadono le responsabilità di questa lacuna? Solo alla politica o anche alla Protezione Civile o altri enti ‘tecnici’?  

“Il mio paper si basa esclusivamente su fatti tratti da fonti aperte e sufficientemente affidabili. Non ho informazioni per stabilire se la responsabilità sia politica o della burocrazia ministeriale e una risposta in questo senso sarebbe soltanto un’opinione. 

Tuttavia, sulla base di quanto riportato nel suo sito, la Protezione civile non appare essere responsabile in materia di pandemie. E’ invece responsabile della pianificazione di tutte le altre calamità, escluse quelle pandemiche. Quello che affermo è confermato dal rapporto internazionale del 2019 sulle capacità di rispondere alle emergenze sanitarie (Ghs) di tutti i Paesi. Inoltre, in tutti gli Stati europei l’emergenza pandemica è gestita dal Ministero della Salute, che è l’unico organo che risulta essere interfacciato con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con il Centro europeo per la prevenzione delle malattie. L’autorità politica, in tutti i Paesi europei, è chiamata in causa nella decisione sul rischio da assumere, semplicemente perché un rischio alto comporta maggiori costi e risorse da allocare per prepararsi a questa emergenza.” (…)

“Non credo esistano Paesi democratici dove questi piani siano secretati”

“Esiste un piano di emergenza di gennaio che è stato secretato. Pensa che andrebbe desecretato e perché viene nascosto all’opinione pubblica? Esistono altri Paesi dove questi piani vengono secretati?

Non credo esistano Paesi democratici, nel vero senso della parola, almeno in Europa, dove questi piani vengono secretati. La secretazione può essere legittima, se è connessa a gravi esigenze di sicurezza nazionale. Tuttavia, dopo il passaggio alla fase due, questi documenti, che non riguardano cose militari, dovrebbero essere resi pubblici.”

Leggi articolo originale di Manuela D’Alessandro per Agi: L’autore del dossier in mano ai pm di Bergamo: “Con piano pandemico 10 mila morti in meno”

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