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Il video del giorno: ho aperto un falso RISTORANTE in piazza DUOMO

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King Ash ha aperto un “ristorante” ai piedi del Duomo. Ecco come è andata. 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Vivi in AFFITTO o sei PROPRIETARIO?

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Vivi in affitto o sei proprietario?

La costante crescita dei prezzi degli immobili a Milano, sia per la locazione che per l’acquisto, spinge sempre più milanesi a prediligere l’affitto per rimanere a vivere in città. Tu quale scelta hai fatto?

Vivi in affitto o sei proprietario?

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La risposta è volontaria e sarà mantenuta anonima. I risultati non hanno alcun valore statistico. 

Altri sondaggi:

I PARCHI e i GIARDINI di Milano: sono curati bene?

BUENOS AIRES PEDONALE sì o no?

Più CICLABILI o più PARCHEGGI a Milano?

Le CICLABILI di Milano sono fatte BENE oppure NO?

Sondaggio: RIAPRIRE subito il NAVIGLIO di MELCHIORRE GIOIA oppure no?

Sondaggio: Vorresti una PRESENZA FISSA delle FORZE dell’ORDINE sui MEZZI PUBBLICI?

Sondaggio: Sei a FAVORE o CONTRO ad ALZARE il TETTO all’utilizzo del CONTANTE?

Sondaggio: Sei d’ACCORDO a una PACE FISCALE?

Sondaggio: MILANO sta diventando una CITTÀ solo per RICCHI?

Hai mai SUBITO una forma di AGGRESSIONE o un ATTO VANDALICO a Milano?

Sei D’ACCORDO con le NUOVE REGOLE per entrare in area B e in area C?

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Le GROTTE di SOPRASASSO: le più ARTISTICHE d’Italia, a tre ore da Milano

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Per capire la forza straordinaria della natura nel realizzare dei capolavori artistici bisogna per forza fare una gita alle Grotte di Soprasasso. Come sono state create e come andarle a visitare.

Milano-Grotte di Soprasasso

Le GROTTE di SOPRASASSO: le più ARTISTICHE d’Italia, a tre ore da Milano

# Le rocce trasformate in capolavori artistici dalla forza della natura

Per capire la forza straordinaria della natura nel realizzare dei capolavori artistici bisogna per forza fare una gita alle Grotte di Soprasasso, in provincia di Bologna, sull’Appennino bolognese. Si tratta di rocce che sono state trasformate in vere opere d’arte, con disegni bizzarri e a volte perfetti come fossero stati prodotti dall’uomo.

Credits jack_in_trip IG – Grotte di soprasasso

Le grotte sono tre: Grotta di Soprasasso, Grotta dei piatti e Grotta buia:

  • la prima, che dà il nome al luogo, è in realtà una larga insenatura che si insinua sotto allo sperone roccioso e alla cui base c’è una seduta che richiama le sembianze di un trono;
  • la più scenografica è la Grotta dei Piatti, la cui apertura triangolare regala uno scorcio meraviglioso sul cielo e sul panorama guardando verso l’esterno, e il cui nome deriva delle cavità perfettamente rotonde che ricordano dei piatti;
  • la Grotta Buia può essere esplorata solo con una torcia ed è la più difficoltosa a causa della terreno sabbioso sul percorso per raggiungerla e per la sua posizione in alto.

# Le cause di queste opere d’arte naturali

Credits emy.marotta IG – Grotte di Soprasasso

Il nome tecnico di queste rocce è tafone, una cavità alveolare subsferica che si forma in genere in rocce come l’arenaria, granulosa e con pareti lisce. Queste opere d’arte naturali sono la conseguenza, secondo i geologi, dell’azione aggressiva dell’acqua di condensa dell’umidità che ha dilatato i pori e della successiva azione levigante del vento che li ha rimodellati.

# Come andarle a visitare

Credits mariluvi72 IG – Cartello Grotte di Soprasasso

Arrivati a Bologna dall’A1 bisogna prendere l’uscita verso Sasso Marconi Nord, poi la Strada Statale 64 Porrettana fino a Vergato. Arrivati nel paese ci si dirige verso via Monte Cavalloro a Vergato. L’inizio del sentiero per raggiungere le grotte si trova tra il borgo medievale di Cà di Monzone e la Chiesa abbandonata di Cavalloro. Lungo la strada in salita si trova, sulla sinistra, un piccolo cartello con l’indicazione “Grotte di Soprasasso”.

 

Continua la lettura con:  Le località del giorno (per una gita da Milano)

FABIO MARCOMIN

Vedi anche: AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, Dossena, CivateOasi Zegna, Bormio, le Marmitte dei GigantiIsolino VirginiaLuganoPomponescoMeranoMorcote, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLecco, l’Acquaworld, la “Casa dei Maghi”Crap de la Parè,la Pozza di LeonardoMartelloGrimselwelt, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, Cumiana, MonzaValsassinaBardinetoValle d’Intelvi, Maranello, Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal VigezzoPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoMadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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I 5 FANTASMI più TERRIFICANTI di Milano

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Milano, città moderna e all’avanguardia, ha anche un passato complesso e affascinante, dal quale ha ereditato leggende e dicerie che sopravvivono ancora oggi, legate anche a fantasmi e spiriti maledetti. Molti di questi sono innocui, altri invece sono decisamente spaventosi ed è meglio starne alla larga, specie in certe notti… Da evitare, in particolare, sono questi cinque spettri.

I 5 FANTASMI più TERRIFICANTI di Milano

# CARLINA, il fantasma che appare nelle foto degli sposi in piazza Duomo

fantasmi di milano


Quante giovani coppie decidono di mettersi in posa in Piazza Duomo, il giorno del loro matrimonio? Peccato che spesso capiti una cosa curiosa, e anche un po’ inquietante: nelle foto di matrimonio compare la figura di una ragazza in abito da sposa, dall’espressione malinconica.
Di chi si tratta? Del fantasma di Carlina, una giovane donna che tempo addietro si sposò con un certo Renzino e partì per Milano in viaggio di nozze. Per godere di una splendida vista, la coppia salì sulle guglie del Duomo e trascorse una piacevole giornata, o almeno ci provò. Carlina, infatti, stava nascondendo al marito un segreto: era incinta di un altro uomo. Quando ad un certo punto salì la nebbia, il senso di colpa della ragazza fece apparire davanti ai suoi occhi una serie di mostri che la terrorizzarono, tant’è che per l’orrore cadde dalle guglie e morì nell’incidente. Fatto insolito: non venne ritrovato il suo corpo, dopo la caduta. Da allora Carlina compare nelle foto dei giovani sposi in Piazza Duomo.

# LA BAMBINA SCHELETRO e la sua danza macabra

fantasmi di milano
Non lontano da Piazza Duomo si trova un edificio decisamente inquietante: la Chiesa di San Bernardino alle Ossa in Piazza Santo Stefano, nota per avere un ossario con le pareti completamente rivestite di teschi. Non sono teschi qualsiasi: quelle ossa appartengono ai condannati a morte e ai malati di peste del passato, quindi non dovrebbe stupire che questo luogo sia infestato da spiriti tormentati… Tra questi spicca il fantasma di una bambina che, la notte di Ognissanti, risveglia le proprie ossa e invita gli altri scheletri in una danza macabra che dura tutta la notte.

# LA CONTESSA DECAPITATA, lo spettro più inquietante del Castello

fantasmi di milano
Il Castello Sforzesco è uno dei luoghi più infestati di Milano: al suo interno i fantasmi dei Visconti, degli Sforza e di altri nobili vagano tormentati, specialmente se sono stati vittime di morti violente. Un esempio è Bianca Maria Gaspardone, Contessa di Challant. Questa nobildonna adorava circondarsi da un numero sempre maggiore di amanti, ma un giorno arrivò addirittura ad ucciderne uno: un certo Ardizzino Valperga. Quando l’omicidio venne svelato, la contessa venne condannata a morte e poi decapitata proprio di fronte al Castello Sforzesco: ancora oggi la si può avvistare mentre sorseggia il sangue dell’amante ucciso da un’anfora, per poi perdere letteralmente la testa dal corpo.

# LA DAMA NERA, il fantasma più famoso di Milano

fantasmi di milano
La Dama Nera è uno spettro molto noto, tanto che la sua storia ha ispirato anche un numero di Dylan Dog. Proprio alle spalle del Castello, nel Parco Sempione, si può correre il rischio di essere attratti dal fantasma di una donna misteriosa, vestita completamente di nero e con il volto coperto da un velo. Se avvistata, gli uomini sono convinti di trovarsi davanti ad una donna bellissima e, per questo, decidono di farsi guidare lungo un sentiero che solo la Dama Nera conosce. Il fantasma conduce la sua vittima fino ad una villa e qui invita gli uomini a ballare con lei per ore, facendoli innamorare perdutamente. Quando, però, l’uomo si decide a sollevare il velo della donna, ne rimane sconvolto: ha un teschio al posto del volto! Questa terribile visione porta alla fuga le vittime, che ritornano al Parco Sempione uscite di senno.

# LE STREGHE, spiriti rancorosi in Piazza Vetra

fantasmi di milano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un tempo Piazza Vetra era il luogo in cui venivano condannate al rogo le streghe, donne che venivano accusate ingiustamente di aver stipulato un patto con il Diavolo in persona. I fantasmi di queste povere donne vagano ancora per la piazza, piene di rancore e di rabbia, e aspettano solo di poter sfogare la loro ira sui passanti inconsapevoli…

Continua la lettura con: I tre castelli più infestati dai fantasmi a un’ora da Milano

VANESSA MARAN

copyright milanocittastato.it

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Milano NON è…

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Credits Andrea Cherchi - I riflessi di Porta Nuova

In un sondaggio tra i milanesi si è chiesto di dire che cosa Milano non è. Queste le risposte con più voti. 

Milano NON è…

# “Milano non è per tutti”

Ph. fototommy – pixabay

Milano è una città che offre molte possibilità di lavoro, di svago, di fare nuove esperienze, ma allo stesso tempo chiede in cambio fatica, impegno, dedizione. Una città al contempo difficile e piena di opportunità, una città non per tutti.

Milano non è per tutti. Nel bene o nel male questa è la realtà.Cit. Erica P.

# “Milano non è per chi è vittima dell’abitudine”

Milano è una città non adatta a chi si riposa sugli allori, a chi fa sempre le stesse cose, a chi non pensa a migliorare se stesso ogni giorno.

Milano rinasce ogni giorno. Non è per chi è vittima dell’abitudine, della routine. E’ una città vivace e reattiva.Cit. Andrea M.

# “Milano non è Lombardia”

credit: Instagram – @citylifemilano

Milano ha da sempre uno sguardo verso l’Europa e il mondo. Si sente in competizione con le altri metropoli e distante dalla Lombardia e dall’Italia come modo di pensare e di vivere dei suoi cittadini. Perfino come istituzione, anche se ha sede a Milano, i milanesi vivono Regione Lombardia come un organo di riferimento per tutto ciò che in regione non è Milano. 

Milano non è in Lombardia ma in Europa.Cit. Teresa C.

# “Milano non è per gli scansafatiche”

Chiunque arriva a Milano diventa automaticamente parte della comunità dei milanesi. Unica richiesta: che si dia da fare. A quel punto diventa come chiunque altro. 

Milano non è indifferente alla gente di buona volontà.”  Cit. Fabrizio M.

# “Milano non guarda indietro”

Milano non guarda al passato, no ha rimpianti ma è una città in costante miglioramento e sempre concentrata sul futuro. 

Milano non è una città che sta con le mani in mano, ha sempre una proiezione sul futuro.Cit. Luigi C.

# “Milano non è (solo) dei milanesi”

Nonostante Milano sia prima per distacco in Italia per PIL procapite, l’elevato costo della vita, in primis il prezzo delle abitazioni, costringe molte persone a spostarsi in periferia o nell’hinterland per continuare ad avere una vita dignitosa visto il contestuale mancato rialzo degli stipendi. In generale, Milano non è città che misura le persone sulla base della nascita. Anzi, ormai di milanesi DOC ne restano sempre meno. 

Milano non è più dei milanesi o di chi ci è nato e non può più viverci. Prezzi alle stelle e stipendi da terzo mondo” Cit. La Domi di M.

# “Non è un modello per tutto”

Credits viveremilano – Cestini pieni

Milano è la città guida in Italia, molte delle innovazioni partono da qui, ma non può essere considerata un modello per ogni cosa. Ci sono altre città da cui si possono importare best practice per migliorare la vita della comunità.

Milano non è un modello per tutto“. Cit. Patrizia B.

Continua la lettura con: Le NOVITÀ per MIGLIORARE la METRO di Milano: le 10 proposte dei milanesi

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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AUTOVELOX o BANCOMAT per le casse comunali?

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Credits manfredrichter-pixabay - Autovelox

La sicurezza stradale dovrebbe essere una priorità assoluta sempre, non solo per la città di Milano ma per ogni amministrazione e ricordiamo che purtroppo ogni anno sulle strade muoiono, o restano ferite gravemente, centinaia di persone, il più delle volte a causa di atteggiamenti sconsiderati. Questo però non giustifica l’installazione di autovelox solo per far quadrare i bilanci comunali.

AUTOVELOX o BANCOMAT per le casse comunali?

# Gli autovelox dovrebbero servire per migliorare la sicurezza stradale, non per far quadrare i bilanci comunali

Credits manfredrichter-pixabay – Autovelox

Siamo consapevoli che persone ubriache, stanche, distratte e sotto effetto di psicofarmaci e droghe si mettano spessissimo alla guida ponendo a rischio la loro vita e soprattutto quella altrui. Ben vengano pertanto sia normative che puniscano severamente comportamenti scorretti sia i moderni strumenti di controllo.

Alcuni limiti di velocità però, diciamocelo chiaramente, sono difficili da rispettare soprattutto su certe arterie. Oltre a sanzionare si dovrebbe perciò anche cominciare a pensare a come far scorrere in maniera più fluida il traffico, ma ne parleremo in altre occasioni.

Fatte le dovute premesse il dubbio che alcuni autovelox siano posizionati non con finalità educative o repressive ma più che altro per far quadrare i bilanci comunali è più che lecito.

Riportiamo la segnalazione del Sig. Roberto De Palma che ci riporta quanto segue: “Mia moglie tornando dal lavoro percorre quotidianamente viale Toscana e nel mese di giugno ha collezionato due contravvenzioni nello stesso punto per aver superato il limite di velocità (totale 300€ + 6 punti). Si è trattato di due vere e proprie imboscate perché il van della polizia locale si era appostato subito dopo un semaforo, quando si sa che allo scattare del verde le auto partono “allegre” in termini di velocità… Questa più che prevenzione è rapina”.

Leggi anche: La CAPITALE delle MULTE: una ogni sei minuti da autovelox. Qui i PUNTI più a RISCHIO

ANDREA URBANO

ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

La disastrosa situazione dei PARCHEGGI: la giungla delle auto sul marciapiede

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

 Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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Il video del giorno: Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

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In questo episodio di Transit Explained, si parla della metropolitana di Milano e dei metodi di costruzione innovativi che sono stati utilizzati per costruire questo sistema di metropolitana “relativamente giovane” e molto sottovalutato a livello internazionale.  

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MILANO CITTA’ STATO

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La SETTIMANA della MUSICA: appuntamenti da non perdere a Milano dal 21 al 25 novembre (#ToDoMilano)

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Credits dimitrisvetsikas1969-pixabay - Teatro alla Scala

A Milano è la volta della Music Week. Ma non solo. Grande settimana anche per cinema e teatro, con la Scala che si apre per presentare la nuova stagione

La SETTIMANA della MUSICA: appuntamenti da non perdere a Milano dal 21 al 25 novembre (#ToDoMilano)

#Indice

# Lunedì 21/11: inizia la Milano Music Week diretta da Colapesce e Dimartino, con la famiglia Bocelli che canta dalla terrazza Mondadori, il rap di Harlow e Luché, la Rappresentante di Lista e Venditti-De Gregori

Milano Music Week – Credits: milanomusicweek.it
  • Milano Music Week: la week delle sette note domina la settimana di Milano fino al 27 novembre compreso. Panel e, soprattutto, la musica, diffusa in ogni angolo della città, con protagonisti e ritorni eccezionali. Co-direttori artistici Colapesce e Dimartino. Programma completo: https://milanomusicweek.it/programma
  • Giungla: mattinée al Franco Parenti di via Pierlombardo, che ospita dalle 10.30 uno spettacolo per bambini (dai 9 ai 99 anni) ispirato al Libro della Giungla e condotto da Roberto Anglisani.
  • Leonardo Da Vinci outdoor escape room: per tutta la settimana Questo – City Exploration Games, organizza l’escape room all’aperto che si può giocare a coppie, anche offline. Info e prenotazioni su Eventbride.
  • La città universale, dai Sindaci un futuro per l’Italia e l’Europa: i sindaci di Milano e Firenze tracciano le linee guida per le nuove città europee. Alle 18.30 al Teatro Franco Parenti di via Pierlombardo 14.
  • A Family Christmas: la famiglia Bocelli, con Andrea, Mattia e Virginia, si esibisce sulla terrazza Mondadori su piazza del Duomo alle 17.30. È la MMW che celebra l’imminente arrivo del Natale.
  • Smash Into Pieces: alternative rock svedese sul palco del Legend Club, in viale Enrico Fermi 98. Accompagnati dalla band guest Dream Drop, aspettano i fans dalle ore 20.00.
  • Dal sogno alla scena: il follow the Monday del Teatro Carcano, ospita in Porta Romana Daniel Pennac. In scena alle 20.30 con Pako Ioffredo e Demi Licata, per la regia di Clara Bauer.
  • Sissi: l’ex di Amici sale sul palco del circolo Arci di via Giovanni Bellezza 16, per incontrare il suo pubblico. Inizio dalle ore 21.00.
  • Jack Harlow: prima italiana assoluta per il rapper americano, che ha scelto Milano e l’Alcatraz di via Valtellina per presentare i suoi successi. A partire dalle ore 21.00.
  • Luché: grande rap italiano al Forum di Assago, con il produttore che porta Dove Volano le Aquile Tour con inizio alle 21.00.
  • Venditti & De Gregori: prima esibizione della due giorni milanese, che vede i due cantautori impegnati al Teatro degli Arcimboldi di via dell’Innovazione 2. Debutta alle 21.00 la strana coppia della musica leggera italiana.
  • La Rappresentante di Lista: reduci da un anno di tormentone sanremese e dall’uscita del libro Maimamma, Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina approdano al Fabrique di via Fantoli. Alle 21.00 inizia lo show My Mamma Tour.

# Martedì 22/11: inizia il film festival dedicato all’architettura & design, debuttano le mostre di Cicchetti e Boldini, grande musica con Meganoidi, JP Cooper, Verdena e PFM

Misery – Credits: QuanteScene!
  • Milano Design Film Festival: decima edizione della rassegna dedicata a design e ‘architettura, ma viste da dietro l’obiettivo. Manifestazione diffusa in varie parti della città. Info e programma QUI http://www.milanodesignfilmfestival.com/
  • Tempo intermedio: personale di Manuele Cicchetti, in mostra con 70 fotografie presso STILL Fotografia, di via Zamenhof 11. Apertura alle 10.00 e in esibizione fino al 25 novembre compreso.
  • Eterno Boldini: il maestro ferrarese torna in mostra alle Gallerie Botteganica di via Manzoni 45. Apre alle 10.00, in mostra fino a sabato compreso.
  • Liberi di sognare: la Nuova compagnia dei Legnanesi torna a Milano, al Teatro Repower di Assago, con uno show che rimarrà a Milano tutto inverno. Debutta alle 20.45 e replica fino al 19 febbraio.
  • C’è sempre qualcosa che non va: torna il Pucci a far divertire i suoi milanesi. Lo fa con il nuovo show, alle 21.00 al Teatro Nazionale di piazza Piemonte.
  • Alcesti di Euripide: un’opera che parla di generazioni, arriva alle 21.00 a Milano al Teatro Litta di corso Magenta 24. Ci resta fino al 4 dicembre, per la regia di Filippo Renda. Con lo stesso Renda, Beppe Salmetti, Irene Serini e Luca Oldani.
  • Misery: Arianna Scommegna, Carlo Orlando, Aldo Ottobrino sono i protagonisti dello spettacolo, tratto da Stephen King e sotto la regia di Filippo Dini. Misery non deve morire debutta alle 21.00, al Teatro Menotti di via Ciro Menotti 11 e resta in replica fino a domenica 27.
  • JP Cooper: il cantautore britannico torna a Milano, per esibirsi al Circolo Magnolia di Segrate, in Circonvallazione Idroscalo 41.
  • Verdena: torna all’Alcatraz di via Valtellina, la band che ha scelto i club per il tour autunnale. In scena alle 21.00 e in replica anche mercoledì 23/11.
  • PFM in concerto: ritorno della Premiata Forneria Marconi di Franz Di Cioccio & co. Un viaggio nel tempo del repertorio PFM, dal 1972 ad oggi, al Teatro Lirico – Giorgio Gaber, che replica ance il 23/11.
  • Meganoidi: la band genovese, molto amata a Milano a fine ’90 e inizio 2000, si esibisce all’Hard Rock Cafè di via Dante, con inizio alle 21.00. Protagonisti nuovi brani e vecchi successi.

# Mercoledì 23/11: c’è anche il Linecheck Festival che si sovrappone alla MMW alla ricerca di talenti musicali. Edoardo Leo e Valentina Minzoni si prendono la scena della prosa, lasciando la musica a Powerwolf, Tony Hadley e Banco del Mutuo Soccorso

Edoardo Leo – Credits: modulazionitemporali.it
  • Linecheck Festival: 3 giorni di panel, esibizioni e confronto, alla ricerca di nuovi talenti e tendenze musicali. Al BASE Milano di via Bergognone 34, fino al 25/11 dalle 20.00 alle 23.00 circa.
  • Ti racconto una storia: è Edoardo Leo che si prende la scena del Teatro Manzoni, per due giorni. Lo fa con uno spettacolo che ripercorre appunti mentali della sua carriera. In scena alle 21.00.
  • Appena prima. Note a margine della memoria: la difficile ricomposizione delle memorie di una nonna colpita da Alzheimer. Al Franco Parenti di via Perlombardo debutta alle 20.00 Valentina Minzoni, in scena fino a domenica.
  • Powerwolf: metal tedesco con il Wolfsnächte Tour che arriva all’Alcatraz di via Valtellina. Recupero della data cancellata un anno fa, va in scena alle 18.00.
  • Banco del Mutuo Soccorso: dei fondatori è rimasto Vittorio Nocenzi, alle tastiere e pianoforte, che riporta la storica band al Teatro Dal Verme di via S. Giovanni sul Muro, con inizio alle ore 21.00.
  • Tony Hadley: per i nostalgici anni ’80, arriva l’ex Spandau Ballet al Teatro degli Arcimboldi di via Innovazione. Inizia alle 21.00 il 40 anniversario di carriera.

#Giovedì 24/11: la Scala presenta la nuova stagione, musica di Lost Frequencies e la danza di David Parsons

Parsons Dance Company – Credits: magzine.it
  • Un affresco degno di Shakespeare: presentazione esclusiva, presso il Ridotto dei palchi della Scala, con Elisabetta Fava e Riccardo Chailly. L’occasione è la presentazione dell’opera Boris Godunov, che aprirà la stagione a S. Ambrogio. Alle ore 16.00.
  • Liberi dalle barriere: mostra Collettiva d’Arte Contemporanea a favore di persone con disabilità. Apre alle 18.00 presso Spazio BIG di via Santa Marta 10.
  • Il Multiverso e le infinite possibilità: al Franco Parenti di via Pierlombardo è l’ora dei talk. Alle 18.30 Adrian Fartade e Silvano Tagliagambe, guidano i partecipanti in un viaggio alla scoperta della Teoria del multiverso.
  • La nuova cultura BBQ dal gusto italiano: la Fabbrica del Vapore di via Procaccini ospita una cena a base di Barbeque. Inizio alle 19.30 e prosegue con DJ set e musica.
  • Beethoven 7: l’Orchestra Sinfonica di Milano è all’Auditorium di Largo Mahler fino a domenica, con la sinfonia n. 7 di Beethoven e Luigi Piovano nella doppia veste di solista e direttore. Debutto alle ore 20.30.
  • Lost Frequencies: serata clubbing al Fabrique di via Fantoli 9, con il produttore belga che farà ascoltare e ballare i suoi successi internazionali.
  • Parsons Dance Company: gradito ritorno a Milano della compagnia di danza newyorkese, che debutta all’Arcimboldi di via Innovazione, per rimanere fino a domenica 27.

# Venerdì 25/11 (orario diurno): Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, con iniziative diffuse in 5 municipi, ForestaMi a Vittuone, mentre il Filmaker Festival si occupa di realtà virtuale e la Borsa premia le aziende virtuose

25 novembre – Credits: FIAB
  • Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne: a Milano si organizzano presidi della rete Antiviolenza, nelle biblioteche di 5 municipi milanesi. Info e programma QUI 
  • Piantagione collettiva a Vittuone: continuano i venerdì di ForestaMi. Appuntamento a Vittuone presso l’area verde di via Monte Rosa e via Monte Bianco, alle ore 14.00.
  • Gradi di libertà: continua anche il Filmaker Festival, con un panel sulla realtà virtuale, a cura di AN-Icon. Alle 15.00 in Statale di via Festa del perdono, presso l’Aula Crociera Alta.
  • Linkiesta Festival: torna al Franco Parenti di via Pierlombardo, una due giorni di festival dal tema L’alternativa al bipopulismo. Sottotitolo novità: L’Ucraina è Europa. Apre alle 16.00 e continua anche sabato.
  • CEX vs DEX: quale futuro per gli exchange centralizzati, alla luce dei recenti avvenimenti? Ne parla dalle 17.30 un panel a cura di Web3Mi, presso eFM Milano di via Statuto 11.
  • Oscar di Bilancio 2022: la Borsa di Milano premia, alle 17.30, le aziende più virtuose nelle attività di reporting e cura del bilancio 2022. Appuntamento in piazza Affari 6.
  • Ognuno ride a modo suo: presentazione del libro con Valentina Perniciaro e Francesca Fedeli, alle 18.00 presso Aprés Coup in via della Braida 5.

Appuntamento a giovedì 24 per le anticipazioni del weekend milanese

Continua la lettura con: A Milano il VILLAGGIO delle MERAVIGLIE

LAURA LIONTI

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I PARCHI e i GIARDINI di Milano: sono curati bene?

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Ti soddisfa come vengono curati dall’amministrazione i parchi e i giardini di Milano?

La disponibilità di verde per i milanesi è in crescita negli ultimi decenni. Nuovi parchi e giardini hanno inaugurato e altri sono in fase di realizzazione. Non sempre però la cura e la manutenzione sembra adeguata. Ti ritieni soddisfatto? Facci sapere cosa ne pensi.

Ti soddisfa come vengono curati dall’amministrazione i parchi e i giardini di Milano?

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La risposta è volontaria e sarà mantenuta anonima. I risultati non hanno alcun valore statistico. 

Altri sondaggi:

Sondaggio: Sei a FAVORE o CONTRO ad ALZARE il TETTO all’utilizzo del CONTANTE?

Sondaggio: Sei d’ACCORDO a una PACE FISCALE?

Sondaggio: MILANO sta diventando una CITTÀ solo per RICCHI?

Hai mai SUBITO una forma di AGGRESSIONE o un ATTO VANDALICO a Milano?

Sei D’ACCORDO con le NUOVE REGOLE per entrare in area B e in area C?

MILANO CITTA’ STATO

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Milano ha la stessa BANDIERA dell’Inghilterra: entrambe hanno copiato

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Secondo giorno dei mondiali e scende in campo l’Inghilterra. Unico caso di nazionale che in realtà non corrisponde a uno Stato: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, infatti, hanno una loro nazionale pur appartenendo allo stesso Stato, la Gran Bretagna. Ma questa non è l’unica stranezza consentita al Paese che ha dato origine al calcio. L’altra grande stranezza è nella bandiera: nelle partire della nazionale inglese i milanesi vedono sventolare sugli spalti una bandiera a noi familiare. La stessa, identica, di Milano. Entrambe l’hanno copiata. 

Milano ha la stessa BANDIERA dell’Inghilterra: entrambe hanno copiato

# La prima fu Genova

stemma di genova
stemma di genova

Milano e Inghilterra condividono la stessa bandiera con la croce di San Giorgio. L’uso di questo vessillo risale a epoche remote. La prima che la utilizzò come propria bandiera fu Genova e faceva riferimento alla piccola chiesa di San Giorgio. La prima prova certa è del 1096.

# Era la divisa dei crociati

simboli delle quattro repubbliche marinare
simboli delle quattro repubbliche marinare

La stessa croce venne poi usata dai crociati che vennero chiamati in questo modo proprio per il vessillo da loro utilizzato. Lo usarono per tre ragioni: perché Genova era tra i principali finanziatori della spedizione, perché la bandiera serviva per percorrere senza problemi il mar Mediterraneo in direzione terra santa, visto che gran parte delle coste erano nelle mani dei genovesi, e perché Genova possedeva la città di Bisanzio che costituiva la base principale delle operazioni sul territorio.

# L’Inghilterra: uso della bandiera in cambio di un tributo

bandiere di inghilterra scozia e gran bretagna
bandiere di inghilterra scozia e gran bretagna

Per lo stesso motivo dei crociati, ossia di poter viaggiare nel Mediterraneo e sul Mar Nero liberamente, godendo della protezione delle navi genovesi contro gli atti di pirateria, anche l’Inghilterra chiese a Genova di potersi dotare della sua stessa bandiera, pagando in cambio un tributo annuale alla Repubblica. Tributo che col tempo smise di pagare. 

# Come mai è diventata la bandiera di Milano?

prima traccia della bandiera di milano (1155)
prima traccia della bandiera di milano (1155)

Nella storia di Milano si sono succeduti diversi vessilli, di regola raffiguranti lo stemma della famiglia che regnava sulla città, anche se ognuno di questi si affiancava allo stemma ufficiale di Milano, con la croce di San Giorgio. A questi due vessilli si aggiungeva il Vexillum populus, lo stendardo del popolo, con l’effigie di sant’Ambrogio.

Secondo una leggenda, la croce di San Giorgio venne data come insegna ai milanesi da papa Gelasio I per combattere Teodorico, re degli Ostrogoti, ma è priva di qualunque verifica storica.
Altra leggenda è che fosse stata usata come vessillo identificativo dei crociati milanesi, ma anche in questo caso non esistono prove dell’uso della croce di San Giorgio a Milano precedente alla prima crociata. Quindi c’è chi presume che la sua adozione fosse seguita al ritorno a Milano di crociati milanesi che la estesero al resto della città, anche se la maggioranza degli storici sono convinti che la bandiera sia un atto di devozione a Gesù Cristo, senza alcun riferimento alle crociate.

La più antica testimonianza che cita la bandiera di Milano nella forma di una croce rossa in campo bianco è del 1155: appare in una lettera spedita dai tortonesi ai consoli di Milano. Su questo documento la bandiera di Milano è una croce con le braccia che si allargano alle estremità.

# Da Milano a simbolo di libertà e di autonomia in tutta Italia

il carroccio

Il primo evento storico che ha portato alla notorietà questo simbolo ebbe luogo nel 1160 quando sul Carroccio di Milano svettava «un grandissimo vessillo bianco colla croce rossa», che comparve anche sul Carroccio utilizzato nella battaglia di Legnano (29 maggio 1176), che vide la vittoria della Lega Lombarda sull’esercito del Sacro Romano Impero di Federico Barbarossa. La Lega Lombarda scelse infatti come bandiera lo stendardo bianco crociato di Milano.
Dopo la battaglia di Legnano l’emblema crociato milanese diventò simbolo di libertà ed autonomia e molte città del Nord Italia lo adottarono, tra cui Alessandria, Bologna, Mantova, Varese, Padova e Milano. Il motivo per cui è simbolo di libertà risale proprio alle origini quando questo stendardo consentiva alle navi di tutta Europa di navigare liberamente sulle acque del Mediterraneo. 

# Genova copiata in tutto il mondo

All’estero adottano l’antico simbolo di Genova stati come Australia o Georgia, e città come Barcellona, Montreal, Friburgo, Montreal e York.

Continua la lettura con: i simboli di Milano

MILANO CITTA’ STATO

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I NEGOZI SIMBOLO di Milano

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A Milano vieni per lavorare o per fare shopping. Alcuni turisti stranieri o di altre città d’Italia arrivano solo perché qui si trovano negozi e indirizzi che altrove non esistono. Come questi

I NEGOZI SIMBOLO di Milano

# Luini

Ph. milano.mentelocale.it luini
Ph. milano.mentelocale.it

E’ la patria del panzerotto. Il luogo per eccellenza di un pranzo al sacco a Milano.
Un Ambrogino d’oro e ore trascorse in coda, che se sommate fanno anni, non l’hanno cambiato. Luini è riuscito a far entrare nel gotha della gastronomia meneghina anche un piatto di strada che milanese non è.

Via Santa Radegonda, 16
www.luini.it/panzerotti

Leggi anche: la storia di Luini

# Bastianello

Ph. pinterest
Ph. pinterest

E’ l‘ultimo dei bar dei milanesi, la cartina tornasole del vero meneghino. Chi ti dà appuntamento qui per un caffè difficilmente ci è passato per caso: è un autentico ‘bauscia’. Con il suo lampadario in cristallo e la boiserie di legno è un simbolo del fatto che il tempo passa, ma la Milano da bere di un tempo è salva.

via Borgogna, 5
www.bastianello.com

# Peck

peck milanoLa gioielleria della gastronomia. Bella da guardare sin da da fuori, volgendo lo sguardo alla facciata Liberty opera di Alessandro Mazzucotelli, buona da assaggiare con i suoi piatti preparati al momento, incantevole per la cantina al piano meno 1 e il piano nobile. 

Via Spadari, 9
www.peck.it

# 10 Corso Como

corso como 10 milanoA Londra vai da Harrod’s, a Parigi non puoi non passare da Colette, a Milano c’è Corso Como 10.
Estroflessione dell’estro manageriale e della conoscenza dei costumi delle sorelle Sozzani, Corso Como 10 è tante cose insieme: bistrot elegante, cortile nascosto, luogo magico e romantico in cui incontrarsi per un caffè sotto tante lucine, ballatoi e una serra, un giardino d’inverno bello tutto l’anno, un negozio di design e alta moda, una libreria fornitissima, una galleria d’arte (Galleria Carla Sozzani), un luogo di incontri letture e esposizioni con autori altissimi, una terrazza da cui vedere Milano dall’alto, con i tetti di coppi di Corso Como contro il quale si stagliano i grattacieli di CityLife.

Corso Como, 10
www.10corsocomo.com

# Cova

Triennale-di-Milano-cova-pasticceria6Dici Cova e dici Panettone. La storica pasticceria confetteria di via Montenapoleone, l’ultima rimasta, ha da poco cambiato proprietà (gruppo LVMH) ma è rimasto quel luogo austero e elegantissimo per chi sia in cerca di una pausa dalle compere chic sulla via, una sala di lettura all’ora del thè, un panettone da ricordare a Natale.

Via Monte Napoleone, 8
www.panettonigcovaec.it

# Savini

savini milanoQui cenava Maria Callas e qui, al piano nobile affacciato sulla galleria, c’è ancora sul tavolino affacciato sull’Ottagono.
Le sue pareti sono vincolate ai Beni Culturali: troppa storie sono passate di qui, troppe opere d’arte sono stat e appese.
C’è troppa atmosfera di una Milano d’arte e cultura perché qualcuna la possa toccare.
Oggi al Savini i milanesi non ci mangiano più: troppo caro.
Il ristorante, di proprietà della famiglia Gatto, è oggi meta di turisti che qui provano il mitico risotto e il tiramisù.
Ancora da scoprire è invece la gamma di prodotti alimentari e da viaggio prodotti in Brianza. Che è sempre centro milano città stato.

via Ugo Foscolo, 5
www.savinimilano.it

# Hollywood

hollywood milanoSe vieni a ballare a Milano non puoi non andare all’Hollywood. ‘Il’ locale di Milano è un covo di starlette e aspiranti tronisti. Qui, champagne, tacchi alti, gonne corte, capelli impomatati, tanto profumo e balli sfrenati sono di casa tutti i weekend. Qui i weekend partono dal mercoledì notte.
Frequentare l’Hollywood Milano indica un modo di vivere la movida e il lifestyle locale, e la sensazione è così forte che la proprietà, da parecchi anni, è pure titolare di una linea di abbigliamento e accessori brandizzati dall’inconfondibile stella.

Corso Como, 15
www.discotecahollywood.com

# Princi

princi_http-::www.mixerplanet.com:

Una pizzetta tira l’altra e il panificatore-certezza della gente della notte di Milano ha fatto il businsess. Prima ‘il’ negozio, poi un altro indirizzo, quindi Princi-Bakery, infine il franchising, l’espatrio (si trova pure a Londra) e i nuovi arredi che hanno trasformato la panetteria mordi e fuggi con forno a vista, uno dei primi in città, in eleganti bistrot in cui fermarsi a pranzo, seduti comodi a mangiare lasagne o cous cous, o a degustare vini e raffinati aperitivi.

Piazza XXV Aprile, 5 / Largo La Foppa
www.princi.it/

# Spazio Rossana Orlandi

Una storica galleria d’arte, un’esperienza di vivere in mezzo a opere straordinarie e pittoresche di una delle donne simbolo della creatività di Milano. 

Via Matteo Bandello 14

www.rossanaorlandi.com/

# Rinascente
LaRinascente_milano

Chiudiamo in bellezza con ‘il negozio più bello del mondo’. A decretarlo è stata la quinta edizione del Global Department Store Summit 2016. E come dargli torto. In oltre 100 anni La Rinascente ha saputo sempre cambiarsi cambiando con le mode, con le evoluzioni de brand, con i nuovi modi di fare shopping. A sancire la sacralità di questo ‘tempio dello shopping’, la scia di profumo che da sempre accoglie il visitatore all’ingresso dove, imperitura, resta il piano dedicato ai profumi.
Al meno 1 il design e i libri, all’ultimo, acconciature per le signore da colui che è ha cambiato il ruolo del pettinatore in coiffeur, il compianto Aldo Coppola, per concludere la visita al settimo sulla terrazza: prodotti insoliti, sushi bar e campagnerie e le guglie del Duomo.

Piazza del Duomo
www.rinascente.it

Continua la lettura con: I locali cult lontani dal centro di Milano

PAOLA PERFETTI

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Le 4 CASE PRIVATE più AFFASCINANTI di Milano

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Credits roro_scarlett IG - Casa Fornasetti

La bellezza di Milano è tutta da scoprire, non è quasi mai esibita. Si ritrova nelle viuzze del centro, nei cortili dei palazzi, nelle case dagli interni incredibili. Soffermiamoci su una selezione delle case più affascinanti.

Le 4 CASE PRIVATE più AFFASCINANTI di Milano

# L’attico-veliero di Lapo Elkann

Credits lapoelkann iG – Attico Lapo Elkann

L’eccentricità di Lapo Elkann si riflette anche nella sua abitazione milanese. Un attico dagli interni che ricordano un veliero con pareti decorate con disegni che variano sulle tonalità del blu, dell’azzurro e delle nuances naturali, e che richiamano alla perfezione il mare, il suo ambiente circostante e le giornate trascorse in barca a vela.

#La casa sospesa “tra sogno e realtà” di Barnaba Fornasetti

Credits roro_scarlett IG – Casa Fornasetti

La casa di Barnaba Fornasetti è un viaggio nello straordinario mondo dell’iconico brand, sospeso tra realtà e sogno, con una raccolta di oggetti da collezione come piatti, candele, vasi e ipnotiche carte da parati.

# Gli interni retrò e il giardino segreto di Madina Visconti nel cuore di Milano

Casa Madina Visconti

La casa-atelier della designer di gioielli Madina Visconti, nel cuore di Milano in Via Santa Marta 13, si divide tra gli interni di grande fascino che custodiscono elementi e arredi di stampo rétro e un rigogliosissimo e verdeggiante giardino caratterizzato da un bellezza straordinaria.

# La dimora di Jacopo Etro tra colori eccentrici e pezzi di design che richiamano mondi lontani

Casa Jacopo Etro

Nella dimora di Jacopo Etro i colori eccentrici e i mobili antichi si coniugano perfettamente creando uno spazio dalla spiccata personalità. All’interno del soggiorno fanno bella vista i volumi disposti sulle ampie librerie, a cui si aggiungono quadri, fotografie e pezzi di design che richiamano mondi lontani.

Fonte: Immobiliare.it

Continua la lettura con: La VILLA più COSTOSA del MONDO è in Italia: questo il suo PREZZO “IMPOSSIBILE”

FABIO MARCOMIN

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La disastrosa situazione dei PARCHEGGI: la giungla delle auto sul marciapiede

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Auto parcheggiate sui marciapiedi

La situazione dei parcheggi a Milano è oramai drammatica, trovare posto per l’auto è un’impresa sempre ardua, in certi orari quasi disperata, i pochi parcheggi a pagamento, molto cari, sono spesso al completo. Risultato? La giungla delle auto sul marciapiede. 

La disastrosa situazione dei PARCHEGGI: la giungla delle auto sul marciapiede

# Le strisce blu per i cittadini di serie A

Auto parcheggiate sui marciapiedi

Le strisce blue (i posti auto riservati per i cittadini di serie A) non riescono nemmeno a soddisfare tutte le necessità dei privilegiati che hanno il diritto di lasciarci l’auto in sosta. Questa giunta pare molto determinata a contenere e limitare il traffico automobilistico, il che potrebbe anche andare bene ma solo dal momento che vengano offerte soluzioni efficaci: proibire e basta serve a poco e, spesso, è controproducente. 

# Cartelli e divieti che senso hanno se non vengono fatti rispettare?

Auto parcheggiate sui marciapiedi

Senza parcheggi diventa inevitabile lo scempio delle automobili sui marciapiedi. Mettere cartelli che puntualmente vengono ignorati, imporre divieti senza poi farli rispettare che senso ha?

La scena immortalata nella foto è nei pressi di una sala bingo, la sera, soprattutto nei fine settimana numerosissime auto vanno ad aggiungersi alle tante parcheggiate dei residenti e il risultato è sotto gli occhi di tutti… Ci sarebbe da chiedersi intanto come mai vengano rilasciati permessi per attività, che per forza di cose non possono che attirare automobili visti gli orari di chiusura a notte inoltrata senza che queste attività non siano in strutture con un numero di posti auto sufficiente.

Ci si domanda poi come mai non si potenzi il servizio notturno e la vigilanza sui mezzi pubblici, se si vuole spingere le persone ad utilizzarli al posto dell’auto.

Ci si domanda inoltre come mai non si vedano mai vigili elevare sanzioni in tarda notte dove le auto parcheggiano in maniera molto fantasiosa praticamente ogni giorno…

ANDREA URBANO

ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

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La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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FERMATA DEL GIORNO: 7 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di PALESTRO

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Una fermata che entrata nella cronaca nera con la celebre strage compiuta dalla mafia il 27 luglio del 1993 che costò la vita a 5 persone. Si trova al centro di una delle aree più raffinate di Milano. Queste 7 cose interessanti da vedere scendendo a questa fermata della M1. 

FERMATA DEL GIORNO: 7 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di PALESTRO

# Villa Reale 

Nonostante probabilmente la più famosa Villa Reale della Lombardia è quella di Monza, anche Milano può vantare la presenza, in via Palestro 16, di una villa tutta sua. Risalente al 700, la villa reale milanese è in stile neoclassico e le sue facciate sono impreziosite da numerose statue e rilievi di soggetti mitologici, che si affacciano o sul cortile interno all’inglese oppure sui giardini di Porta Venezia, dedicati a Indro Montanelli. Le sale e gli spazi interni, che ospitano mostre ed eventi consultabili sul sito, sono altrettanto maestosi e ricchi di dettagli, come i famosi stucchi dell’Albertolli.

# Al Mercato Steaks & Burgers

https://www.scattidigusto.it/

In via Sant’Eufemia 16 si trova la steakhouse milanese a ispirazione statunitense in un locale in cui avviene una contaminazione franco-americana sia per quanto riguarda la cucina sia per il servizio e gli interni: come si legge sul loro sito, il servizio di sala si ispira all’eleganza francese, mentre la proposta gastronomica si declina in una serie di piatti iconici mentre l’atmosfera è tipica della città di New York nei primi del ‘900.

# Museo Civico di Storia Naturale

https://fondoambiente.it/

In Corso Venezia 55 troviamo uno dei più importanti musei naturalistici d’Europa. Per accedere è necessario entrare nei giardini Indro Montanelli ed è il luogo perfetto per una dei pomeriggi uggiosi tipici della stagione in cui ci stiamo addentrando. Oltre alle numerose esposizioni permanenti, tra cui quella dedicata ai dinosauri, ai minerali e agli animali invertebrati e non, ogni anno il Museo propone tantissime nuove esperienze.

# Nottingham Forest

https://www.corsiperbarman.it/nottingham-forest-milano/

Il Nottingham Forest, in viale Piave 1, è il famoso cocktail bar che serve uno dei propri cocktail all’interno di una vasca da bagno in miniatura, con schiuma compresa. Il nome proviene da una rumeria dei caraibi, una volta situata a Nelson Bay nell’isola di Antigua. L’arredamento e lo stile del locale si ispira molto non solo ai caraibi ma in generale al “tropico”, con contaminazioni asiatiche e africane.

# I fenicotteri di Milano

https://www.filieracasa.it/

Si tratta di una delle attrazioni più originali e particolari della città. Questi fenicotteri abitano il giardino della Villa Invernizzi in via dei Cappuccini 9, una villa privata appartenuta al Cavalier Invernizzi, tanto amante di questi animale da volerne una colonia nella propria dimora. Con la morte del proprietario, i fenicotteri sono rimasti ad abitare la villa, tutelati e curati dalla Fondazione Invernizzi. Essendo una villa privata, l’unico modo per ammirare gli animali è sbirciare tra le siepi all’interno del giardino, attendendo in rispettoso silenzio la loro comparsa.

# La Spacca, il fast food italiano

https://valeriaglutenfree.com/

Si trova in via Modena 3 ed è un fast food all’italiana, il terzo della omonima catena nella città di Milano. La principale proposta culinaria è, appunto, la Spacca: una focaccia, cotta al forno, croccante che si chiude a forma di piadina per riempirsi di sapore.

# Palazzo della società Buonarroti-Carpaccio-Giotto

https://structurae.net/

In Corso Venezia è stato costruito negli anni ’20 dello scorso secolo questo palazzo residenziale famoso per essere la porta d’entrata per il Quadrilatero del Silenzio. L’imponente arco a tutto sesto collega i due corpi simmetrici della residenza, le cui facciate sono arricchite da statue, lesene e cornici, in sintonia con lo stile secessionista e Art déco del palazzo.

Continua a leggere con: FERMATA DEL GIORNO: 7 cose da fare e vedere intorno a SAN BABILA

ALICE COLAPIETRA

Rivedi le altre fermate del giorno:

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Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

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Credits: @Fabu022 Giuseppe Meazza

Qualcuno lo considera il calciatore più bravo di tutti i tempi, altri sono un po’ meno generosi nella valutazione e lo inseriscono tra i migliori cinque, altri tra i dieci più forti. Certamente Giuseppe Meazza è entrato nel mito del football nazionale (e non solo), con la vittoria di due titoli mondiali, diventando una delle figure intramontabili di questo fantastico gioco. 

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

# Nato a Porta Vittoria, scartato dal Milan, goleador a 17 anni con l’Inter

Credits: @interclubmadrid_
Giuseppe Meazza

Era nato a Porta Vittoria, il 23 agosto 1910. La mamma, Ersilia Borghi, vendeva la verdura, il padre morì nella prima Guerra Mondiale. Giuseppe, anzi Peppino, anzi Peppin, tira i primi calci al pallone sui campi del suo quartiere, tra fossi e stagnetti che si gonfiavano d’acqua ad ogni pioggia. E bisognava fare attenzione, allora, a non fare andare la “sfera” in questi specchi paludosi, perché il pallone era fatto di stracci.

Nelle tasche di mamma Ersilia soldi ce n’erano pochi e quei pochi servivano per le esigenze primarie, figuriamoci se ce n’erano per comprare le scarpe da calcio a Peppino. La leggenda racconta che fu un osservatore di piccoli talenti a comprargliene un paio: in un primo provino il Milan lo scarta, perché troppo gracile fisicamente, l’Inter invece lo fa proprio. Nel 1927 esordisce in nerazzurro nella gara precampionato contro l’US Milanese, in un torneo a Como. Segna due reti e, appena diciassettenne, diventa già un riferimento per quella squadra. I più esperti diranno: “ma ora all’Inter fanno giocare pure i Balilla?”. Un termine divenuto popolare proprio in quel ventennio fascista, ma che i giocatori nerazzurri intendevano legato al nomignolo dato al patriota genovese Giovan Battista Perasso, nel ‘700.

# Due volte campione del mondo

Credits: Agora Vox Italia
Giuseppe Meazza

Nella stagione 1927-28 segna 11 reti, nei due anni successivi (28-29 e 29-30) rispettivamente 33 e 31 (in una trentina di partite a campionato), diventando capocannoniere per due volte di fila. Quest’ultima tappa si sovrappone al terzo scudetto dell’Inter. Di quel tricolore dichiarerà: “era il 15 giugno del ’30, giocavamo in casa contro il Genoa, allora lo Stadio era in via Goldoni: alla fine del primo tempo eravamo sotto 2 a 3, nella ripresa segnai la rete del 3 a 3 e vincemmo lo scudetto“. Meazza ha velocità impareggiabile, capacità nel dribbling e ha la propensione a segnare scartando gli avversari, trovandosi a tu per tu col portiere e dribblando pure lui.

Nel maggio del 1930, con la maglia della Nazionale, segna tre reti nella vittoria esterna contro l’Ungheria: “ero l’unico milanese in azzurro e al ritorno da Budapest, in Stazione Centrale, mi aspettarono acclamandomi in 20 mila”.

Poi arrivarono i successi nei mitici mondiali del 1934 e del 1938: nel primo giocava da attaccante puro, nel secondo lasciò il posto del reparto offensivo a Silvio Piola (di tre anni più giovane) indietreggiando a metà campo. A proposito Giuseppe Meazza, in un’ intervista degli anni sessanta, confidò: “ho fatto il centravanti per vocazione e la mezzala per necessità”.

# Un allenatore-giocatore

Credits: @mainsport.it
Giuseppe Meazza

Poi un serio problema di salute: una vasocostrizione di un’arteria, che non gli fa arrivare il sangue al piede, lo tiene fermo una stagione; ripresosi, sarà ceduto al Milan. Poi la sua carriera passa per la Juventus, per il Varese, l’Atalanta e, a 36 anni, di nuovo all’Inter. È la stagione 1946/47, per i nerazzurri è una stagione balorda, pochi risultati utili e serio rischio di retrocessione. Meazza quella sua avventura la raccontava così: “siamo riusciti a salvarci solo nelle ultime giornate, facevo l’allenatore-giocatore, forse ero più attento a guidare la squadra come trainer che a giocarci come atleta, così realizzai solo due reti in tutto il campionato. Per fortuna c’erano giovani validi che segnarono anche per me”.

Meazza, appese le scarpe al chiodo nel 1947, intraprese anche la carriera da allenatore, ma con poco successo.

# Se n’è andato in silenzio, come un gatto

Dopo una lunga sofferenza, legata ad un tumore al pancreas, Meazza si spegne il 21 agosto 1979, pochi mesi lo scudetto della stella del Milan. Il giorno dopo la sua morte il grande Gianni Brera scrive così: “se n’è andato in silenzio, vergognoso di morire come si dice dei gatti, alla cui specie sorniona apparteneva”.

Un anno dopo, lo Stadio di San Siro prende il suo nome, con una targa che recita così: “A Giuseppe Meazza espresso dal suo cuore generoso il popolo di Milano intitola questo glorioso stadio più volte illuminato dalle sue gesta d’atleta”.

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FABIO BUFFA

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Crap de la Parè: il “FIORDO NORVEGESE” a tre ore da Milano

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Credits ste.fy_b IG - Crap de la Parè

A poco più di tre ore da Milano ci si ritrova in un paesaggio scandinavo. Come arrivarci e quali panorami si possono ammirare.

Milano-Crap de la Parè

Crap de la Parè: il “FIORDO NORVEGESE” a tre ore da Milano

# Il bacino artificiale tra Italia e Svizzera che ricorda un fiordo norvegese

Credits ste.fy_b IG – Crap de la Parè

Nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, al confine tra Italia e Svizzera, si può ammirare un paesaggio che ricorda le atmosfere del Nord Europa grazie al bacino artificiale del Lago di Livigno che si incunea tra le Alpi lombarde. Il punto ideale per osservarlo è Crap de la Parè a 2.393 metri d’altezza, un meraviglioso poggio roccioso panoramico, Crap nel dialetto locale significa sasso, che sovrasta il “fiordo norvegese” 600 metri più in basso. 

Da qui si ha una vista grandiosa a 360 gradi che spazia dalla val Federia alla Vallaccia, dagli impianti di risalita del Mottolino a quelli del Crosello 3000, dalla val Saliente fino alla val Pila.

# Come raggiungere questo luogo panoramico

Credits alessandracignetti IG – Percorso a piedi fino a Crap de la Parè

Per arrivare a Crap de La Paré ci vogliono poco più di 3 ore da Milano. Il percorso più rapido è tramite la strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga e poi la SS38 dello Stelvio. Dopo aver parcheggiato a passo Eira in località Trepalle, frazione di Livigno e località più fredda delle Alpi con il record i -38 gradi raggiunto nel 1956, bisogna percorrere un sentiero per circa un’ora: la segnavia 134. La passeggiata è adatta a tutti e lungo il percorso si trovano tutte le indicazioni oltre a grandi croci che indicano come questa strada sia anche una via Crucis.

 

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FABIO MARCOMIN

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L’AUTOSTRADA del FUTURO: dal test sul tratto milanese dell’A4 via libera alla prima interconnessione bidirezionale

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Entro il 2030 tutti i veicoli italiani saranno interconnessi. Il primo test è stato eseguito sul tratto milanese della A4 dove si è testata la mobilità intelligente. Questo sarà il futuro delle nostre autostrade. 

L’AUTOSTRADA del FUTURO: dal test sul tratto milanese dell’A4 via libera alla prima interconnessione bidirezionale

# Le autostrade si fanno smart

Credits Ness.Sk – Smart Mobility

Il futuro è composto da “cose intelligenti“. Dopo che i dispositivi di comunicazione “smart” sono diventati delle vere e proprie protesi degli esseri umani, diventano smart anche le case, le auto, le scuole, grazie ad una fitta rete di connessioni wi-fi e interconnessioni tra mille dispositivi diversi che parleranno tra loro. Perché dovrebbero essere escluse le autostrade? Il primo test eseguito sul tratto milanese dell’A4 potrebbe avvicinarci al futuro. 

# Da “one-to-many” a “all-to-all”

Credits Anas- Autostrade intelligenti

Le autostrade diventeranno intelligenti, connesse e sostenibili: la grande innovazione sarà un dialogo costante e in tempo reale con i veicoli in transito, sentinelle di sé stesse per allertare gestori e viaggiatori in transito di ogni minimo cambiamento rispetto alla normalità.

Milano è già nel futuro, grazie al test che si è concluso nel tratto Arluno-Rho della A4 in entrambe le direzioni di marcia. Il progetto si basa sulla piattaforma Emeras, che è in grado di supportare l’interconnessione e la cooperazione in tempo reale tra tutte le parti in transito (infrastruttura e utenti) in maniera bidirezionale, cambiando per sempre il paradigma di comunicazione “one-to-many” odierno in “all-to-all”. In questo scenario comunicativo aperto, operatori e utenti si scambieranno informazioni real time tramite Emeras e il risultato sarà un traffico ottimizzato, minor numero di incidenti, code ed emissioni tossiche

# Il test in A4 tra Arluno e Rho

Credits corriere – Traffico autostradale

Il test ha avuto inizio alla fine dell’anno scorso tra Arluno e Rho grazie ad una Golf con tecnologia “Car2X” integrata, grazie al supporto di Volkswagen in collaborazione con ASTM Group, quindi presentato in un incontro alla PWC Tower. Il piano di comunicazione tra Emeras e la Golf ha attivato immediatamente un piano di risposta attraverso messaggi geolocalizzati, avvisando il veicolo, quindi il conducente a bordo, di anomalie lungo il percorso. Il raggio di azione dell’interconnessione, arriva alla prossimità di 800 metri, abbastanza per avvisare il conducente che c’è una coda o un pericolo davanti o dietro a sé, geolocalizzando l’anomalia, in modo da far intraprendere la strada alternativa migliore e la decisione più giusta.

Ciò è reso possibile proprio dall’integrazione della tecnologia CAR2X, oggi già disponibile su diversi modelli di auto del gruppo tedesco, che ha intenzione di investire 27 miliardi di Euro entro il 2025. Man mano che cresce il numero dei veicoli dotati di questa capacità connettiva, si stima di abbattere tutti i parametri che oggi sono difetti delle autostrade. “Le auto sono sempre più device su ruote e sempre più connesse tra loro, con l’infrastruttura e l’ambiente circostante. I potenziali benefici in termini di sicurezza, sostenibilità e user experience sono evidenti, così come è evidente il ruolo cruciale del software” afferma Massimo Nordio, che di Volkswagen è Vice President Group Government Relations and Public Affairs.

# Previsioni per il futuro

Credits it.motor.com – crusotto del futuro

Le previsioni entro il 2030 parlano di milioni di veicoli che circoleranno in strade e autostrade in maniera sempre più interconnessa con ogni aspetto della vita delle persone. Solo il gruppo tedesco stima in circa 40 milioni i propri veicoli, dotati di questa tecnologia, in circolazione in Europa – circa 3 milioni solo in Italia, sugli attuali oltre 51 milioni di veicoli). Lo scenario apre non soltanto a fornire una soluzione tecnologica alla sicurezza stradale, ma anche, come dichiara Massimo Nordio “a nuovi scenari di business, supportando efficacemente l’integrazione totale con i centri di controllo del traffico.”

Il futuro? Per quanto riguarda questo specifico settore, sono le auto a guida autonoma. Quelle a cui impartire il comando: “Cià, dem a càa che sunt strac”. 

Continua la lettura con: Nasce in Lombardia l’AUTOSTRADA del FUTURO: ricarica i veicoli mentre la PERCORRONO

LAURA LIONTI

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Da MILANO a MONACO in meno di TRE ORE? Il progetto per completare l’alta velocità tra le ALPI

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Corridoio Ten-t Scandinavo-Mediterraneo

In un pacchetto di emendamenti presentati al Parlamento Europeo in Commissione Trasporti c’è anche la proposta di completamento della linea ferroviaria dell’Alta Velocità tra Milano e Monaco di Baviera. Vediamo il progetto e in quanto tempo ci si potrebbe spostare tra le due città.

Da MILANO a MONACO in meno di TRE ORE? Il progetto per completare l’alta velocità tra le ALPI

# Da Milano a Monaco in meno di tre ore con l’Alta Velocità

Credits Mood101-pixabay – Frecciarossa in Stazione Centrale Milano

Nel pacchetto di emendamenti depositato dall’eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini in Commissione Trasporti al Parlamento Europeo, per “sfruttare al massimo le potenzialità dei corridoi strategici,” e aprire “ad un’estensione capillare dell’alta velocità tra tutte le capitali economiche europee”, c’è anche la proposta di completamento della linea ferroviaria dell’Alta Velocità tra Milano e Monaco. 

Salini chiede: “di inserire la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria tra Milano e Monaco di Baviera nelle reti strategiche transeuropee Ten-T, attualmente in fase di revisione“. Le due città potrebbero essere collegate in meno di 3 ore “in modo sostenibile per l’ambiente e a costi contenuti”.

Credit Mathias Gastel, Grüne Bahnstrategie – Particolare della rete ferroviaria notte transeuropea proposta dai Verdi tedeschi

L’opera si inserirebbe nel complessivo sviluppo delle infrastrutture al centro dei progetti di mobilità strategica dell’Europa e del Next Generation Eu dove i trasporti a lungo raggio e le ferrovie ad alta velocità sono considerati fondamentali per aumentare la connettività dei sistemi europei, rilanciare i traffici merci e di persone tra i grandi poli dell’Europa e permettere una coesione più forte tra le regioni più sviluppate.

Leggi anche: I TRANS-EUROP EXPRESS: i nuovi treni notturni per andare all’estero

# Milano – Berlino in sette ore

Corridoio Ten-t Scandinavo-Mediterraneo

Nello specifico l’infrastruttura farebbe parte del corridoio Ten-T Scandinavia-Mediterraneo, sulla direttrice ferroviaria Milano-Verona-Innsbruck-Monaco e avrebbe il via libera con la costruzione dei tratti ad alta velocità sulla direttrice Verona-Milano via Brescia e Treviglio. In questo modo verrebbe connesse quattro province cruciali per l’economia e l’industria nazionali: Milano, Brescia, Bergamo e Verona. 

Tra i benefici collaterali dell’Alta Velocità Milano-Monaco ci sarebbe il decongestionamento dell’Autostrada A4, su 100.000 veicoli che transitano quotidianamente il 40% sono commerciali, deviando parte del traffico su ferrovia per puntare l’obiettivo italiano di alzare dall’11-13% al 30% il trasporto merci via ferrovia nel Paese. In questo modo verrebbero abbattute sensibilmente le emissioni inquinanti, si faciliterebbe uno sviluppo integrato e sostenibile avvicinando l’Italia all’Europa.

Non solo. Milano sarebbe collegata con la rete di alta velocità a Nord delle Alpi: per arrivare a Berlino, ad esempio, ci vorrebbero circa sette ore. 

Continua la lettura con: Dopo Parigi le altre 5 città d’Europa da collegare a Milano con l’alta velocità

FABIO MARCOMIN

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I QUARTIERI della NOTTE: dove ci si diverte di più a Milano

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Ph. Medi2Go

Una ricerca realizzata dall’operatore immobiliare Engel & Völkers Commercial in partnership con Ubri ha fatto una fotografia delle zone di Milano con la maggior vocazione al divertimento notturno. Vediamo quali sono insieme a quelle emergenti.

I QUARTIERI della NOTTE: dove ci si diverte di più a Milano

# La mappa del divertimento di Milano

credits: @andreacherchi_foto

Il secondo «Food & Beverage Retail Market Report 2022» realizzato dall’operatore immobiliare Engel & Völkers Commercial, una ricerca effettuata in partnership con Ubri, Unione brand della ristorazione italiana, ha identificato ogni macro area della città dal punto di vista della densità dei ristoranti e dei locali nei quartieri del divertimento.

In questa mappa viene evidenziata la percentuale di attività notturne rispetto al totale degli esercizi commerciali e fa una fotografia delle zone calde della notte milanese inquadrando i quartieri emergenti e quelli dove la saturazione di locali rende difficile la vita dei cittadini. 

# La regina del divertimento? La zona Arco della Pace- Sempione 

Credits withub-corriere – Incidenza bar e ristroranti nei quartieri

La zona dell’Arco della Pace-Sempione ha tutti i numeri per essere definita quella con la maggior vocazione al divertimento notturno. Se l’area dei Navigli detiene il record assoluto di numero di locali, 187 su 354 attività sono nel settore della ristorazione e dei bar, nel «distretto» Arco-Sempione c’è la percentuale di densità più alta rispetto ai criteri della ricerca: 58%. Anche per la visibilità delle vetrine è primo con oltre il 70%.

# Sul podio anche Navigli e Tortona-Savona

A seguire per densità di locali troviamo l’area Navigli-Darsena con il 53%, al terzo posto quella di Tortona-Savona, prediletta da chi è alla ricerca di esperienze enogastronomiche raffinate.Pur con una densità minore di locali, tra i quartieri milanesi by night per eccellenza oltre ai Navigli ci sono Isola e Porta Venezia

# NoLo guida i quartieri emergenti 

Credits: @nolomilano IG
– zona ricreativa in Via Venini

Tra i quartieri emergenti e con le maggiori potenzialità di crescita troviamo Nolo, con il 22% di locali dedicati al food & beverage, il distretto di di Porta Nuova che conta il 34% di attività, Citylife e il quartiere di Chinatown-Paolo Sarpi che ha visto migliorare la sua vocazione per l’aperitivo e la cena, grazie ai locali di street food, e per il vino con lo sviluppo crescente delle enoteche

Fonte: Corriere Milano

Continua la lettura con: MILANO sempre più CAPITALE dei SINGLE: il quartiere con più persone sole e quello con più famiglie

FABIO MARCOMIN

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BUENOS AIRES PEDONALE sì o no?

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Buenos Aires pedonale sì o no?

Tra i progetti a medio-lungo del termine del Comune di Milano c’è la pedonalizzazione di Corso Buenos Aires. Molti degli interventi in corso stanno andando in quella direzione, dall’ampliamento dei marciapiedi alla realizzazione di una pista ciclabile in sede protetta. Saresti d’accordo sulla sua pedonalizzazione?

Buenos Aires pedonale sì o no?

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La risposta è volontaria e sarà mantenuta anonima. I risultati non hanno alcun valore statistico. 

Altri sondaggi:

Sondaggio: Sei a FAVORE o CONTRO ad ALZARE il TETTO all’utilizzo del CONTANTE?

Sondaggio: Sei d’ACCORDO a una PACE FISCALE?

Sondaggio: MILANO sta diventando una CITTÀ solo per RICCHI?

Hai mai SUBITO una forma di AGGRESSIONE o un ATTO VANDALICO a Milano?

Sei D’ACCORDO con le NUOVE REGOLE per entrare in area B e in area C?

MILANO CITTA’ STATO

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