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I 10 migliori MERCATI RIONALI da provare a Milano: cosa si trova e quando visitarli

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Credits frapostorino IG - Mercato di Porta Romana

I mercati di Milano caratterizzano la zona che li ospita, a tal punto da essersi venuto a creare un vero e proprio turismo del mercato rionale alla ricerca della qualità a tutti i costi, purché siano contenuti. Vediamo questa imperdibile selezione.

I 10 migliori MERCATI RIONALI da provare a Milano: cosa si trova e quando visitarli

#1 Mercato di via Fauché

Credits andirivieni__ IG – Mercato di via Fauché

Tra Cenisio e Sempione, in zona Bullona, c’è il mercato più gettonato e consigliato soprattutto dalle signore, quello di via Fauché. Propone una qualità di prodotti davvero alta. Banchi di stock griffati, seta e cashmere, scarpe di marca e cibo gourmet.

Quando: martedì e sabato, dalle 7.30 alle 14.00 (il sabato fino alle 18.00).

#2 Mercato di via San Marco

Credits dvstylepills IG – Mercato di via San Marco

Val bene un salto almeno per la posizione, nel cuore di Brera: l’incantevole passeggiata nei pressi del Tumbun de San Marc è uno spettacolo di tutti i sensi. Il mercato di via San Marco propone un’ottima la selezione di cashmere, moda firmata anche per bambini, borse e biancheria per la casa con tante novità settimanali, molto gettonato dalle signore per le bancarelle di calzature femminili.

Quando: lunedì e giovedì, dalle 7:30 alle 14:00.

#3 Mercato di viale Papiniano

Credits laurelevans IG – Mercato di viale Papiniano

Il mercato di viale Papiniano è molto conosciuto anche dai non milanesi. E’ lunghissimo e stretto, ricco di proposte alla moda: ci si trovano abiti carini e anche le borse non sono male. Molte anche le banche con prodotti alimentari, dai formaggi alla carne fino alla frutta e verdura proveniente dal grande mercato ortofrutticolo. 

Quando: martedì e sabato, dalle 7.30 alle 14.00 (sabato fino alle 18.00)

#4 Mercato del libro antico o usato

Credits vecchilibriinpiazza – Mercato del libro piazza Diaz

Ogni seconda domenica del mese affolla i portici di Piazza Diaz, proprio sotto la Madonnina. L’appuntamento è con il libro vecchio, introvabile o rarissimo, manufatti e testi per collezionisti.

Quando: da settembre a giugno

#5 Fiera di Senigallia

Fiera di Senigallia

La Fiera di Senigallia è lo storico “mercato delle pulci milanese” presente in città dall’800, che dalla vecchia Darsena si è trasferito sulle sponde di Ripa di Porta Ticinese lungo l’Alzaia del Naviglio da Grande, da via Paoli fino alla fine di Via Barsanti. Qui si trovano un centinaio di bancarelle piene di creatività, proposte artistiche un po’ freak, con capi d’abbigliamento vintage, modernariato come una valigia piccola, rigatteria, articoli etnici e oggetti da collezione. Non mancano fiori e frutta. 

Quando: tutti i sabati, dalle 8.00 alle 18.00.

Leggi anche: Le 10 cose da mostrare a chi viene a Milano per la PRIMA VOLTA

#6 Mercatone dell’antiquariato

Credits franca_verga IG – Il Mercatone dell’antiquariato

Il Mercatone dell’antiquariato si tiene sui Navigli ogni ultima domenica del mese ed è un luogo cristallizzato nel tempo, molto antico oppure appena passato, popolato da lampade Tiffany, art decò, anni sessanta o mobiletti di fine settecento che fanno bella mostra di se nella cornice pittoresca dei canali milanesi.

Quando: ogni ultima domenica del mese

#7 Mercato di Porta Romana

Credits frapostorino IG – Mercato di Porta Romana

Il Mercato di Porta Romana è uno dei più grandi della città, 260 banche, e ha una lunga tradizione. Propone prevalentemente capi d’abbigliamento e generi ortofrutticoli, formaggi, pesce fresco e bancarelle con articoli d’artigianato, bigiotteria e libri usati. Si snoda tra le vie Crema, Piacenza e Giulio Romano dove ogni anno si tiene lo storico Tredezin de Marz, la tradizionale festa della primavera e dei fiori milanese in ricordo del primo diffondersi del cristianesimo a Milano.

Quando: ogni venerdì dalle 7.30 alle 14

#8 Fiera degli Obej Obej

Credits Andrea Cherchi – Fiera degli Obej Obej

La Fiera degli Obej Obej  è la tradizionale fiera natalizia dei milanesi. Si tiene una volta l’anno e si estende lungo la strada che abbraccia il Castello Sforzesco. E’ una festa pazzesca per Milano e per i turisti. Si trova di tutto, dal cibo agli oggetti di artigianato e soprattutto una cosa in particolare: la porta aperta verso il Natale.

Quando: dura 4 giorni compresi quelli di S. Ambrogio e dell’Immacolata

#9 Mercato ortofrutticolo e Mercato dei fiori

Credits dipigreensrl IG – Mercato ortofrutticolo

Il Mercato ortofrutticolo e quello dei fiori è il più grande in Italia per quantità di prodotti commercializzati, 1.000.000 di tonnellate/anno, per ampiezza di gamma dei prodotti disponibili tutto l’anno e per flusso di persone, 10.000 ogni giorno. Qui viene commercializzato il 10% della merce che transita complessivamente all’interno di tutti i mercati ortofrutticoli italiani. Si appresta a diventare il più importante city hub agroalimentare italiano.

Quando: il mercato ortofrutticolo il sabato dalle 09.00 alle 12.30, quello dei fiori dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30, il sabato dalle 09.00 alle 12.30

Leggi anche: Foody 2025: Milano avrà il più IMPORTANTE CITY HUB AGROALIMENTARE ITALIANO

#10 Mercato del pesce

Mercato del Pesce

Si dice che a Milano arrivi il pesce più fresco d’Italia: questo è il luogo a cui approda ogni giorno, garantendo la più vasta tipologia di pesci freschi tra quelli commercializzati in tutti i mercati europei. Precedentemente collocato nella storica struttura di Via Sammartini nei pressi della Stazione Centrale di Milano, dal 2000 si trova al n.53 di via Lombroso.

Quando: sabato, dalle ore 9.30 alle ore 12.30.

Leggi anche: Ma a MILANO c’è davvero il PESCE più FRESCO d’Italia?

Continua la lettura: Il ritorno al futuro del MERCATO al coperto di più ANTICO di Milano

LUISA COZZI

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L’AUTO del FUTURO: CAMBIERÀ COLORE come i vestiti? Il super concept

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Credits bmw - L'auto che cambia colore

La prima vettura al mondo che cambia colore con un click. Ecco quale meccanismo utilizza e perché apporta anche benefici al comfort di viaggio.

L’AUTO del FUTURO: CAMBIERÀ COLORE come i vestiti? Il super concept

# BMW iX Flow: “l’esperienza digitale definitiva”

Credits bmw – Frontale auto

Marzo 2023. BMW presenta al CES di Barcellona l’evoluzione del suo SUV elettrico iX, definendolo come “l’esperienza digitale definitiva”: BMW iX Flow. Dallo schermo simile a quello di un cinema sul sedile posteriore e un’esperienza audio incredibile grazie alla collaborazione con il compositore di fama mondiale Hans Zimmer, al tettuccio in vetro che riproduce uno spettacolo di luci fino alla vernice esterna che cambia colore

# Il meccanismo che fa cambiare il colore alla vernice

Credits bmw – L’auto che cambia colore

Per rendere possibile questo cambio di colore viene utilizzato un inchiostro elettronico,  lo stesso usato dall’azienda E-INK famosa per gli e-reader di Kindle e Kobo, distribuito su milioni di microcapsule, spesse come quello del capello umano, annegate in una pellicola incollata alla carrozzeria, con un’applicazione simile al wrapping. Il meccanismo che entra in campo è quello dell’elettroforesi, che utilizza correnti elettriche per spostare le molecole o, in questo caso, l’inchiostro digitale. 

Basta un clic per far cambiare colore. Appena l’alimentazione elettrica si collega alla pellicola la carrozzeria viene riscaldata e sigillata. In questo modo viene uniformato il colore a ad ogni cambio e utilizzo.

# Per ora solo monocromatica, in futuro colori diversi e anche all’interno

Credits bmw – Dettaglio vernice BMW

Sono presenti dei pigmenti bianchi con carica elettrica negativa e pigmenti neri a carica positiva e per questo i colori per ora sono monocromatici, dal nero al bianco al grigio. Allo studio c’è già la possibilità di aggiungere altri opzioni di colore e di utilizzare l’inchiostro digitale per far apparire direttamente sulla superficie dell’auto gli avvisi della batteria scarica o di altri problemi di manutenzione. Oltre a questo nel futuro si prevede che possa utilizzare anche per gli interni, per una personalizzazione a 360 gradi dell’auto 

# Serve anche a ottimizzare l’ambiente all’interno dell’abitacolo

 

Il sistema che consente all’auto di cambiare colore non è stato pensato solo come mera questione estetica, ma in quanto utile a regolare la temperatura interna dell’abitacolo e il consumo di energia grazie alla capacità delle diverse colorazioni di assorbire calore e energia. Utilizzando la vernice di colore chiaro, ad esempio, nelle giornate soleggiate e calde e quelle di colore scure quando fa freddo viene reso più efficiente il funzionamento del climatizzatore e aumentata la durata delle batterie dell’auto visto che la BMW iX flow è full electric.

Continua la lettura: Il grattacielo del futuro che cambia COLORE in ogni stagione: TORRE BOTANICA a rischio STOP

FABIO MARCOMIN

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🔴 Il CENTRO COMMERCIALE FANTASMA sopra la futura stazione della METRO di Milano

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Credits ssc.lsgi.it - MilaNord2

Sarebbe dovuto diventare un complesso polifunzionale con negozi, cinema, ristoranti, un centro direzionale e una stazione di interscambio per due metropolitane. Vediamo come è la situazione oggi.

Il CENTRO COMMERCIALE FANTASMA sopra la futura stazione della METRO di Milano

# La denuncia dell’associazione HQ Monza: “I lavori per il nuovo mega centro commerciale sono fermi da anni”

Di Amstead23 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, httpscommons.wikimedia.org – Cantiere Monza bettola aprile 2021

Arrivando alla futura stazione metropolitana di Monza Bettola ci sarebbe dovuto essere già da qualche mese il mega centro commerciale MilanoNord 2, sotto al quale è prevista la realizzazione dell’hub di interscambio tra M1 e M5. Di tutto questo ad oggi c’è solo un terreno predisposto all’avvio dei cantieri per la sua costruzione, ma i lavori sono fermi da anni.

La denuncia arriva dall’associazione HQ Monza, come riporta ilcittadinodimb.it, preoccupata per le conseguenze su tutto il progetto: “I lavori per il nuovo mega centro commerciale sono fermi da anni. Dovrebbe inglobare la stazione, costruita in parte dal privato in convenzione. Ma se i lavori sono fermi non ci sarà alcuna stazione e nemmeno i 2500 stalli di sosta previsti. E senza parcheggi niente M1 e niente M5 salvo modifiche progettuali e un iter che richiederebbe daccapo qualche anno di tempo».

Nell’immagine in alto si vede la situazione generale del cantiere ad Aprile 2021, ad oggi rimasta sostanzialmente identica. Questo stop rischia di compromettere anche il futuro prolungamento della linea M5 fino a Monza e, come visto nei giorni scorsi, anche quello di M1 fino appunto alla stazione di Monza Bettola il cui termine pare slittare di altri due anni dal 2024 al 2026.

# L’inchiesta per tangenti

Non è la prima volta che il futuro centro commerciale è al centro della cronaca. Dopo la demolizione di quello precedente della catena Auchan, i ritardi per la realizzazione di quello nuovo erano stati già denunciati da MM Spa e dal sindaco di Sesto San Giovanni. Aggiunge l’associazione HQ Monza: “Da sempre contestato da diverse associazioni del territorio e dal Comune di Monza, anche al centro di un’inchiesta per tangenti, la struttura da 170.000 metri quadrati non sembra essere più urgente per l’operatore privato. In molti pensano che non si farà più.”

# Il progetto di Milanord 2 con l’hub per le due fermate di M1 e M5

Credits ssc.lsgi.it – MilaNord2

Il progetto del nuovo centro commerciale Milanord 2 si dovrebbe sviluppare su una superficie di circa 169.000 mq, di cui oltre la metà per i 350 negozi, il resto a ristoranti, bar, un multisala e una sky plaza dedicata alle attività ludiche che in base alle stagioni, potrà ospitare giochi ed eventi sia all’aperto che al chiuso. Una parte sfrutterebbe gli edifici rimasti in piedi, il resto sarà da costruire ex-novo. Nell’area sono previsti anche un centro direzionale, un planetario oltre a un parco al centro.

Hub m1-m5 a Monza Bettola

Sotto il centro commerciale dovrebbe nascere invece l’hub di interscambio tra la M1 e la M5, l’impresa costruttrice del centro commerciale è incaricata dei lavori di allineamento dell’intersezione e del raccordo di M1 e M5, una nuova piazza pubblica della mobilità con una stazione degli autobus che ospiterà 18 linee di bus e una bicistazione con ciclofficina. Un progetto pensato per ridurre il numero di auto in ingresso a Milano e favorire gli spostamenti con il trasporto pubblico.

Tutto questo però rischia di non vedere mai la luce. Rischiando di arrecare ripercussioni anche per la stessa fermata della metro. 

Continua la lettura: METRO Kafkiana: la M1 a MONZA slitta al 2026

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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MILANO è SPORCA: una soluzione coraggiosa per renderla PULITA

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L’AMSA è sicuramente un’ottima azienda, a Milano funzionano molto bene sia lo smaltimento dei rifiuti sia il ritiro degli ingombranti. Eppure Milano è sporca. Cosa si dovrebbe fare per renderla all’altezza di una città civile?

MILANO è SPORCA: una soluzione coraggiosa per renderla PULITA

credits: @alecallalecall2 IG

# La raccolta differenziata della spazzatura di Milano viene presa a modello da altre città (tra queste New York)

Il lavaggio delle strade viene effettuato in maniera capillare e regolare. Rispetto ad altre realtà urbane italiane siamo decisamente molto avanti. Difficilmente si vedono ratti fare la spesa nell’immondizia o bidoni straripanti di scarti maleodoranti. La raccolta differenziata viene eseguita in maniera regolare tanto da essere presa da esempio anche da New York.

# Milano però appare una città sporca

Credits: slasch16.wordpress.org – Milano sporca

Alcune zone del centro sono pulite con zelo e costanza ma Milano nel suo insieme, appare una città sporca. Non lo si può negare. Più ci si sposta in periferia e più lungo i marciapiedi sono accumulati cumuli di immondizia. I cestini sono spesso mancanti, stracolmi o danneggiati, non parliamo dei giardinetti dove forse nemmeno si effettua una pulizia regolare.

Appurato che la città sia sporca a causa delle persone incivili restano due soluzioni: sanzionare e pulire di più.

#1 Sanzionare di più

Credits Urbanfile – Porta Venezia degrado

La prima soluzione spetterebbe alle forze dell’ordine compenti ma sappiamo che Italia la tolleranza delle autorità è molto alta verso certi comportamenti “fuori legge” e sappiamo bene che le stesse forze dell’ordine sono purtroppo impegnate in attività ben più urgenti. Forse si dovrebbero sperimentare altre forme di controllo e sanzione contro chi sporca la città. In attesa di trovarle, si può intervenire sul secondo punto. 

#2 Pulire di più

Spazzatura via Calabria – ph. Andrea Urbano

La seconda soluzione spetta invece chi ha il compito di pulire. Mozziconi di sigarette, cartacce, lattine, stracci… sono disseminati dappertutto.

Anni fa si vedevano i netturbini armati di scopa in sella a biciclette dotate di bidone. Ora siamo decisamente più tecnologici ma la sensazione è che i marciapiedi fossero più puliti a quei tempi. Quindi cosa bisognerebbe fare? 

Per prima cosa se è insufficiente, bisogna assumere personale. Parliamo di una azienda che serve quasi 2 milioni di cittadini distribuiti su 18 comuni in una area di 383 km 2, i dipendenti sono 3.097. Una azienda che ha un utile netto di 24.8 mln di € (2018). Davvero non si possono assumere 200 / 300 netturbini oltre agli attuali da affiancare ai mezzi meccanici per poi suddividerli per ogni quartiere? Soprattutto nelle zone maggiormente problematiche? Possibile dover aspettare giorni prima che la strada, il marciapiede o il giardino pubblico vengano puliti?

Milano è oramai una meta turistica sempre più consolidata a livello internazionale è un biglietto da visita del paese nel mondo. Transitano milioni di visitatori pertanto una città ben tenuta non va a solo vantaggio dei suoi cittadini che pagano la TARI.

# No a una Milano di serie B

Credits: milanopost.info – Degrado San Siro

E’ il minimo. Pretendere di vedere la città pulita in egual modo da piazza del Duomo alla stradina di periferia di Ponte Lambro. Già si va delineando sempre di più una Milano di serie A e una di serie B, zone servitissime e bene illuminate con parcheggi riservati a zone marginalizzate dove la sera si ha paura a girare, dove la spazzatura tende ad accumularsi,  una città pulita a macchia di leopardo non è accettabile. 

# In attesa degli androidi reclutiamo i carcerati?

In attesa che si possano utilizzare androidi in servizio h 24 e nel  caso l’ AMSA non possa permettersi di assumere netturbini perchè non reclutare detenuti che bighellonano tutto il giorno in celle sovraffollate? Un modo molto utile per gratificarli e rendere un servizio alla città creando anche l’anticamera al complicato reintegro una volta scontata la pena. 

Hai cose da segnalare che a Milano non vanno o che potrebbero andare meglio? Scrivici su info@milanocittastato.it

Continua la lettura: Milano CRIMINALE: le 7 ZONE da BOLLINO ROSSO nella “città più pericolosa d’Italia”

FABIO MARCOMIN

Continua la lettura con: gli altri MILANO NON FA SCHIFO MA…

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I TRENI LOWCOST stanno conquistando l’EUROPA

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Ph. hpgruesen

In Italia sono ancora fermi. Ma oltre frontiera stanno vivendo un vero e proprio boom, soprattutto in Spagna e Germania dove stanno continuando ad espandersi. Presto i treni low cost giungeranno dalle nostre parti?

I TRENI LOWCOST stanno conquistando l’EUROPA

# Flixtrain: prezzi low cost e comfort a bordo di treni “green”

Credits flixtrain.com – Carrozze Flixtrain

La filosofia di Flixtrain è la stessa del gemello su ruote Flixbus, con cui condivide i canali e le strutture di vendita, il marketing e la pianificazione della rete: collegare le città d’Europa a prezzi low-cost senza rinunciare a tutti i comfort di un viaggio da prima classe. Il servizio, inaugurato nel 2018, è diventato la principale alternativa economica ai viaggi sui convogli della Deutsche Bahn, la principale compagnia ferroviaria tedesca.

# I biglietti partono da soli 4,99 euro e il posto è garantito

Credits hpgruesen-pixabay – Flixtrain

A bordo dei treni ad alta velocità, riconoscibili sempre dal colore verde a rappresentare la sostenibilità visto che i convogli sono alimentati al 100% da energia rinnovabile, è disponibile la connessione Wi-Fi gratuita, spazio extra per le gambe, prese USB per collegare i dispositivi elettronici e ampio spazio per i tuoi bagagli. I biglietti partono da 4,99 euro e il posto è garantito. Vediamo quali sono le tratte coperte al momento.

Leggi anche: AvLo: il primo TRENO LOWCOST ad ALTA VELOCITÀ

# La rete attuale di Flixtrain in Germania è composta di 6 linee

Mappa Flixtrain 2022 Germania

Nel corso del 2022 il servizio di Flixtrain ha continuato ad espandersi e ora copre ora gran parte della rete ferroviaria tedesca. Le linee attualmente in esercizio sono 6:

  • FLX10 Berlino <-> Stoccarda / Basilea, con 12 fermate intermedie in direzione di Stoccarda e 19 in direzione della città elvetica. Tra queste ci sono Halle, Francoforte e Fribrugo;
  • FLX11 Berlino <-> Wiesbaden, che percorre lo stesso tracciato della linea FLX10 fino a Francoforte per poi fermare a Mainz prima del capolinea;
  • FLX15 Amburgo <-> Stoccarda, con 11 fermate intermedie tra cui Hannover e che ricalca il percorso della linea FLX10 dalla cittadina di Fulda in poi;
  • FLX20 Amburgo <-> Colonia, con 6 fermate intermedie tra cui Duisburg e Düsseldorf;
  • FLX30 Dresda/Lipsia <-> Berlino <-> Colonia <-> Aquisgrana, con due stazioni di partenze alternative, Dresda e Lipsia, prima capolinea a Berlino, e poi fino a 17 stazioni intermedie tra cui Hannover, Dortmund, Duisburg e Düsseldorf;
  • FLX35 Amburgo <-> Berlino <-> Lipsia, con tre fermate nell’area della capitale tedesca.

# In Svezia il servizio collega le due città principali dello Stato scandinavo

Mappa Svezia Flixtrain

A collegare le due principali città svedesi, Stoccolma e Göteborg, c’è la linea FLX61, che ferma anche a Södertälje, Hallsberg, Skövde, Falköping.

Per ora nessuna fermata dei Flixtrain in Italia. Invece dove i treni low cost hanno ingranato una marcia in più è un altro paese mediterraneo. 

Leggi anche: Dopo Flixbus è nato FLIXTRAIN: i TRENI LOW COST arriveranno anche in Italia?

# In Spagna il primo treno low cost ad alta velocità

Credit: ferrovie.info

Alle 11.00 del 24 marzo 2021 è partito dalla stazione di Puerta de Atocha, la stazione principale di Madrid, il primo treno low-cost Avlo della compagnia spagnola Renfe. 

L’alta velocità ferroviaria spagnola “a basso costo” è partita con quattro corse giornaliere tra Madrid e Barcellona, ​​espandibili in base alla domanda. Come scrive la compagnia sul sito, si parte da un nuovo concetto di viaggio: viaggiare con tutti i confort al prezzo migliore“. 

# Da Madrid a Barcellona a 300 km/h con 7 euro

Credit: ferrovie.info

I biglietti hanno dei prezzi davvero stracciati. Per un posto sulla tratta Madrid-Barcellona a 300 km/h con un bagaglio a mano incluso, i biglietti partono da 7 euro

Leggi anche: FLIXTRAIN: il treno LOWCOST avanza in EUROPA

# I servizi all’interno di Avlo: wi-fi e servizi multimediali 

Credit: mobilita.org

I convogli dei treni dell’alta velocità AvLo mettono a disposizione dei passeggeri:

  • connessione Wi-Fi a bordo;
  • la piattaforma di contenuti multimediali Play Renfe;
  • sedili con tappi e i nuovi rivestimenti in colori chiari.

L’intero treno è stato unificato in classe economica per il nuovo servizio Avlo, guadagnando così il 20% di capacità, fino a 438 posti.

Arriverà anche in Italia una compagnia ferroviaria dell’alta velocità con prezzi da treni regionali?

Continua la lettura con: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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La NUOVA STAGIONE INTERMITTENTE di Milano: temporary shop e progetti a singhiozzo

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Credits tripadvisor - Crocetta 1982 piazza Diaz

Una riprese intermittente. Milano corre o è incagliata, a seconda di come la si guardi. Ecco quello che ancora fatica a riprendersi. 

La NUOVA STAGIONE INTERMITTENTE di Milano: temporary shop e progetti a singhiozzo

# La diffusione dei temporary shop: un business mordi e fuggi 

Credits magiejewels IG – Temporary Store

Uno dei segnali di questa nuova stagione di rinascita intermittente della città arriva dal settore del retail e del commercio. Nonostante il record di turisti in alcuni mesi del 2022, prosegue la logica dei temporary store, dove i brand di turno mettono in vendita o in mostra i loro prodotti solo per un periodo temporaneo, senza investire in un negozio fisico. Nel recente progetto di rigenerazione Spiga 26, un edificio di 3.000 mq lungo 65 metri e di 18 vetrine in via della Spiga, una superficie di 100 mq sarà dedicata esclusivamente ai temporary shop. Gli spazi sono diffusi un po’ in tutta la città, da corso Vittorio Emanuele a viale Montenero, dall’Isola a Repubblica. L’ultimo “censimento” di qualche anno fa ne contava oltre 100. Un business mordi e fuggi che può nascondere dubbi su una ripresa di lungo periodo. 

# I lavori a singhiozzo: metropolitane, metrotranvie, ciclabili e opere olimpiche

Credits Urbanfile – Cantiere stazione San Babila M4

Milano è sempre stata riconosciuta per la sua capacità produttiva e di condurre in porto progetti anche di ampio respiro in tempi più rapidi rispetto al resto dell’Italia. Da qualche anno a questa parte non è più così. A farne le spese sono spesso le infrastrutture di trasporto che scontano anni di ritardo e aperture posticipate. La linea M4, che doveva inizialmente aprire per Expo2015 e poi per intero nel 2022, ha inaugurato appena 6 fermate alla fine del 2022 mentre tutta la linea sarà operativa negli ultimi mesi del 2024.

Credits isidorodimileto IG – M1 Milano

Identica storia, anzi peggio, quella del prolungamento della linea M1 di due fermate a nord: dopo 12 anni di lavori l’ultimo cronoprogramma prevedeva il termine del cantiere alla fine del 2024 ma, notizia di questi giorni, si dovrà attendere con molta probabilità la fine del 2026. Non va meglio per l’estensione della linea a ovest fino a Baggio, almeno 2 anni di ritardi dalle ipotesi iniziali, e per la M5 fino a Monza che non vedrà la luce prima del 2030.

Credits d_reda89 IG – Ultima corsa Milano-Limbiate

Lo stesso discorso può essere fatto per le metrotranvie: lo stop al servizio della Milano-Limbiate in attesa dei fondi per riqualificarla o i lavori per la Milano-Seregno che partiranno dopo numerosi rinvii, o per la ciclabile con relativa riqualificazione di Corso Sempione in ritardo cronico e con un progetto alquanto banale.

Le opere olimpiche non si trovano in una condizione tanto migliore. La rinascita del Palasharp è a serio rischio. La metrotranvia 13 progettata anche per avere una fermata vicina al futuro PalaItalia, i cui cantieri sono ancora in alto mare, potrebbe vedere i lavori iniziare solo dopo l’evento sportivo internazionale. La Milano del fare bene e in orario è ancora intorpidita dal periodo pandemico?

Leggi anche: METRO Kafkiana: la M1 a MONZA slitta al 2026

# Non è più una città da pausa pranzo 

Credits DanaTentis-pixabay – Pausa pranzo

Altro segnale di questa strana stagione è la fine del rito della pausa pranzo che sta mettendo in crisi il settore della ristorazione, in particolare i locali in periferia e lontani dai centri direzionali. Il cambio di abitudini imposto dallo smart working ha portato molte persone a preferire la schiscetta o a ritornare direttamente a casa per mangiare.

Enrico Fontanelli, titolare del Giglio Rosso di fianco alla Stazione Centrale, intervistato dal quotidiano Repubblica ha riscontrato un netto calo degli incassi: “È lo smart working ad averci penalizzati. Prima avevamo molti clienti che venivano per incontri di lavoro. Ora si fa tutto online e le persone di passaggio per lavoro sono molto calate. Di conseguenza non guadagniamo più come un tempo“.

Leggi anche: Fine della pausa pranzo a Milano: “Non si guadagna più come prima”

# La chiusura dei locali storici

Bar Rattazzo

Un altro segnale negativo di questo periodo è la progressiva chiusura di negozi storici, in parte come conseguenza dei lockodwn introdotti durante la pandemia e in parte per la mancanza di ricambio generazionale o di persone disposte a subentrare. Il Comune di Milano potrebbe forse fare di più per far proseguire l’attività di esercizi commerciali che costituiscono un’attrattiva al pari dei monumenti cittadini. Tra questi possiamo citare il Bar Rattazzo al Ticinese, aperto nel 1961 e chiuso nel 2020, la Gelateria Toldo in Brera che ha cessato dopo 70 anni, lo stellato Pont de Ferr sui Navigli o la Pizzeria Sibilla inaugurata nel 1943 e chiusa nel 2022.

Leggi anche: LOCALI STORICI lasciati CHIUDERE negli ultimi tempi a Milano

Continua la lettura: BAR e RISTORANTI di Milano: “NON si GUADAGNA più come prima. “SÌ, perché MANGIARE FUORI è TROPPO CARO”

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

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LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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🔴 I 10 QUARTIERI con le CASE più CARE d’ITALIA: 8 sono a MILANO

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Ph. @milanographies3 IG
Ph. @milanographies3 IG

Un’abitazione in zona stazione Centrale, in piazza Napoli o in corso Lodi, costa come una nel cuore del golfo di Posillipo, la località più cara di tutto il sud Italia. Incredibile? È quanto risulta dalla ricerca di Immobiliare.it che prendendo in esame le 12 principali città italiane (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia Verona) ha stilato una classifica dei 10 quartieri dove è più costoso acquistare casa. Di questi otto sono all’ombra della madunina. Photo Cover: @milanographies

I 10 QUARTIERI con le CASE più CARE d’ITALIA: 8 sono a MILANO

# I quartieri più cari d’Italia: Duomo, Moscova e Arco della Pace

Ph. fietzfotos

Medaglia d’oro, ca va sans dire, il centro storico dove solo i paperoni possono permettersi case da 9.366 euro per metro quadrato. Al secondo posto segue con 8.500 euro la zona Garibaldi-Moscova mentre al terzo posto ci sono le case dell’area tra l’Arco della Pace e via Pagano (7.903 euro al metro). Fuori dal podio al quarto posto è sempre Milano a dominare: la zona che si aggiudica la posizione è quella di Quadronno, Palestro e Guastalla dove gli appartamenti viaggiano attorno ai 7800 euro al metro.

# Solo Roma si insinua in classifica

Per trovare un quartiere non milanese bisogna scendere al quinto posto. Ad aggiudicarsi il primato di “case più care d’Italia Milano esclulsa” è il centro storico di Roma il cui costo scende a 7200 euro al metro quadrato. Poi ancora Milano, con la zona Genova/Ticinese e  Porta Venezia, e di nuovo Roma con la zona Aventino Caracalla. Si torna infine nel capoluogo lombardo con la zona Solari al nono posto e Porta Romana al decimo. 

# I 10 quartieri TOP d’Italia

I top 10 più cari

Quartiere

Comune

Prezzo medio (€/mq)

1. Centro

Milano

9.366 €

2. Garibaldi, Moscova, Porta Nuova

Milano

8.507 €

3. Arco della Pace, Arena, Pagano

Milano

7.903 €

4. Quadronno, Palestro, Guastalla

Milano

7.763 €

5. Centro Storico

Roma

7.294 €

6. Genova, Ticinese

Milano

7.278 €

7. Porta Venezia, Indipendenza

Milano

6.715 €

8. Aventino, San Saba, Caracalla

Roma

6.606 €

9. Solari, Washington

Milano

6.266 €

10. Porta Romana, Cadore, Montenero

Milano

6.223 €

 

# Le altre città: Venezia, Firenze, Napoli

Venezia, credits: BMeyendriesch via Pixabay

Per trovare una città diversa da Milano e Roma bisogna scendere fino al posto n. 15 dove troviamo le case di Venezia del centralissimo e celebre quartiere di San Marco/ Rialto (a 5.550 euro/mq). In diciottesima posizione si colloca invece il quartiere Michelangelo, Porta Romana, a Sud di Firenze, con i suoi 5.100 euro/mq. Primo tra le città del Sud Italia lo splendido quartiere di Posillipo, Marechiaro, ovviamente a Napoli, in ventiduesima posizione. Per vivere affacciati sul Golfo di Napoli servono più di 4.800 euro al metro quadro di media.

# Il lusso di Milano in mani straniere

Ph. @milanographies IG

A gettare ombre sui dati trionfanti è il trend della tipologia di acquirenti delle case milanesi, in particolare di quelle super lussuose. Sì, perché se le compravendite fossero solo o prevalentemente un affare “domestico” si tratterebbe di uno sviluppo destinato ad avere ricadute positive sull’intero sistema paese. Ma in realtà non sembra essere così. Come emerge da un’intervista del quotidiano Libero alla titolare di Luxury Real Estate, agenzia che tratta solo case milanesi di grande pregio, gli acquirenti sono per lo più stranieri. In testa ci sono inglesi, tedeschi e francesi, che fanno incetta di attici e grandi multilocali nel centro storico meneghino. 

Il fatto che i milanesi o italiani non siano più in grado di reggere l’inarrestabile boom immobiliare della città è un segnale critico da non sottovalutare. Una città in mano agli investitori più ricchi del mondo, che fanno incetta del meglio dal punto di vista immobiliare, scaccia verso la periferia o il resto della regione i locali. Trasformando la città in una brillante vetrina e svuotandola di tutta la sua umanità. 

Continua la lettura con: La classifica dei quartieri di Milano dove si vive meglio, oggi e nel futuro

LEONARDO MENEGHINO

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Chi governa la città? I 5 “RE” di Milano

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Ph. Mikes-Photography

Da decenni a Milano circola una voce: Il governo della città è nelle mani di chi occupa cinque ruoli. 

Chi governa la città? I 5 “RE” di Milano

L’Italia è così. Ci sono poteri ufficiali e poteri sostanziali. Soprattutto in politica. Milano in questo non è così diversa, tranne che in una cosa: in altre parti d’Italia il potere è più mimetizzato e dipende in gran parte dalla persona, a Milano invece deriva da un ruolo. Chi occupa certe poltrone non può che decidere le sorti della città. Anche se, ultimamente, qualcosa sta cambiando. Vediamo quali sono questi ruoli storici del potere di Milano. 

#1 Il sindaco

Beppe Sala IG

Qui il gioco è facile. Il sindaco è per definizione il tenutario del potere amministrativo e politico. A Milano spesso è più primo cittadino che sindaco, un primus inter pares, anche se non mancano scatti in avanti di personaggi con ansia di protagonismo. 

#2 L’Arcivescovo

cardinal martini
Il Papa a Milano con l’ombra del Cardinal Martini

Per capire Milano basta vedere come è fatta. A cerchi concentrici di rilevanza crescente più ci si avvicina al centro. E il centro è dominato dall’asse Duomo – Castello. Si dice che il Castello Sforzesco sia stato costruito proprio per contrapporre il potere politico a quello religioso. Un po’ come la Brescello di Peppone e Don Camillo, anche la fortuna di Milano è dipesa da questa diarchia, con personalità religiose che spesso hanno contato politicamente più dei rappresentanti politici. Anche se è finito il tempo del Cardinale Martini, un vero e proprio Papa di Milano, si sente comunque il peso in città di Mario Delpini, forte degli oltre 5 milioni di battezzati presenti nella sua diocesi. 

#3 Presidente di Assolombarda

alessandro spada

“Sempre al fianco delle imprese”, che in questa terra di mentalità più calvinista che cattolica sono una forza quasi religiosa. Forse non è il momento in cui le imprese stanno battendo più i pugni sul tavolo per farsi sentire dalla politica, comunque sia il presidente della più grande organizzazione regionale deve essere sempre contattato per le decisioni che contano di più sul territorio. Anche se il suo nome non è conosciuto ai più, come il monzese Alessandro Spada. Molto più schiscio dei suoi predecessori.

#4 Presidente di Confcommercio

Carlo Sangalli

Qui siamo a una monarchia. Un titolo che assomiglia più a un’investitura a vita che a una nomina periodica. Almeno per quanto riguarda l’attuale sovrano del commercio milanese Carlo Sangalli. Infrangibile agli scandali e allo scorrere del tempo regna indisturbato da oltre 25 anni. Si dice che sia impossibile assumere una carica pubblica in città senza il suo assenso. 

#5 Presidente Fondazione Cariplo

giuseppe guzzetti

Qui esiste un presidente in carica, Giovanni Fosti, e un presidente ombra, il secolare Giuseppe Guzzetti. A capo della più grande fondazione italiana, un’entità atipica a livello mondiale, dove il CDA prende il pomposo nome di Commissione Centrale di Beneficenza. Un colosso della tradizione dei grandi banchieri della storia d’Italia che con una mano prendevano e con l’altra ridavano alla comunità, elargisce contributi “a babbo morto” a oltre 1.000 progetti all’anno per un totale di circa 150 milioni di euro annui. Forse solo la nostra associazione è riuscita a non ricevere neppure un centesimo. 

Continua la lettura con: Milano Città Stato compie 7 anni: le iniziative per il 2023 

ANDREA ZOPPOLATO

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5 TRATTORIE LOW COST dove si mangia bene a Milano

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Cibi della tradizione lombarda e atmosfere di un tempo che non c’è più. Scopriamo questi cinque indirizzi, selezionati da puntarellarossa, dove mangiare discretamente e senza svenarsi.

5 TRATTORIE LOW COST dove si mangia bene a Milano

#1 Trattoria San Filippo Neri, come le trattorie di una volta

#4 Credits: @trattoriasanfilipponeri IG

Partiamo da nord. La trattoria San Filippo Neri propone la cucina tipica milanese e si presenta come le trattorie di una volta e tanto piace ai milanesi, anche per questo. All’interno ci sono due sale con tavoloni tipo mensa e tovaglie a quadri rosa e una vecchia boiserie di legno, all’esterno un grande dehors riscaldato. I prezzi sono contenuti e le porzioni abbondanti. Antipasti a 7 euro, i mondeghili con polenta, i primi a 8,5 euro con scelta tra risotto, minestra di fregola, lasagnetta con salsiccia, i secondi a 14 euro sia quelli di carne che quelli di pesce. I contorni e i dolci a 3,5 euro, mentre i vini, Barbera Bardoneschi e Bonarda Nicolini, a 7 euro

Indirizzo: viale Monza, 220

#2 Cooperativa La Liberazione, con il clima di un vecchio circolo Arci 

Credits lukelucchinettif IG – Cooperativa la Liberazione

Spostiamo a Est, in zona Dateo. Qui il clima è quello di un vecchio circolo Arci di provincia anche se siamo a Milano. Alla Cooperativa della Liberazione si possono infatti trovare quasi tutte immagini riconducibili alla sinistra, come il Quarto Stato e Garibaldi, Jacques Brel e Fenoglio, ma soprattutto si mangia bene a prezzi modici. Presente anche un dehor tra gli alberi. Il coperto costa 1 euro, gli antipasti e i primi sugli 8 euro, secondi che spaziano dai 12 euro della coppa di maiale e ai 14 degli arrosticini. Non manca la trippa a 11 euro.

Indirizzo: via Lomellina, 14 

#3 Sabbioneda da Romolo, una locanda di periferia (quasi) in centro città

Credits valemi86 IG – Trattoria Sabbioneda

Sabbioneda da Romolo, nonostante si trovi prossima al centro città, mantiene un’atmosfera un po’ dimessa come si può trovare nelle locanda di periferia. Il menu offre primi piatti come i tortiglioni al ragù a 8 euro e gli altri a 9 euro, i secondi che vanno dagli 8,5 euro della bistecca ai ferri ai 13 dell’ossobuco con polenta, per una cotoletta ne bastano 10. Il prezzo delle bottiglie parte da 15 euro, mentre per un bicchiere di vino rosso fermo ne servono 3. Per il coperto e il servizio si paga 1,5 euro.

Indirizzo: via Tadino, 32

#4 Osteria alla Grande, cucina casalinga e familiarità nei modi 

Credits luca.comel IG – Osteria alla Grande

Eccoci a Ovest. Osteria alla Grande è tutto quello che ci si può aspettare da una classica osteria milanese: prezzi bassi, cucina casalinga, familiarità nei modi. Tra i piatti troviamo risotti, tagliatelle con funghi porcini, ravioli al brasato e gnocchi fatti a mano, pappardelle al sugo di lepre, la vera trippa vera alla milanese e l’immancabile cassoeüla con le verze e la polenta. Il servizio e il coperto non si paga. I primi vengono 9 euro, i secondi 15 contorno compreso. Le bottiglie di vino sono tutte a 15.

Indirizzo: via delle Forze Armate, 405

#5 Casottel, un’autentica trattoria lombarda 

Credits lucajordan2002 IG – Casottel

Casotell è un’autentica trattoria lombarda nella periferia sud di Milano, con gli arredi ancora originali. La qualità del cibo è dignitosa, al livello di una trattoria tradizionale, con primi a 8-10 euro e i secondi a partire da 12 anche se arrivano a 22 euro. Tra le note dolenti c’è il menu che è a voce e lo scontrino che non è pervenuto.

Indirizzo: via Fabio Massimo, 25

Spunto: lapuntarellarossa.it

Continua la lettura: APERITIVO con VISTA su Milano: i migliori ROOFTOP sotto le STELLE

FABIO MARCOMIN

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Ogni LOMBARDO “regala” 5MILA EURO ogni anno ai suoi connazionali

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Ph. geralt

Il residuo fiscale. E’ la differenza tra quello che una regione versa allo Stato e quello che riceve indietro. Siamo a livelli record. La CGIA di Mestre giustifica la volontà delle tre regioni che spingono per l’autonomia.

Ogni LOMBARDO “regala” 5MILA EURO ogni anno ai suoi connazionali

# Il residuo fiscale

Il residuo fiscale è inteso come la differenza tra quanto un determinato territorio versa sotto forma di tributi allo Stato e quanto da esso riceve sotto forma di servizi. Il suo valore è una stima, in quanto diventa particolarmente difficile fornirne un dato oggettivo.

# il record di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna: generose con uno Stato avaro

L’ultimo studio ad hoc del CGIA di Mestre, i cui calcoli sono basati su dati Bankitalia aggiornati al 2019, conferma che Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna danno allo stato più di quanto ricevono. Un residuo fiscale che sfonda ogni record. Italiano e internazionale. 

# Ogni lombardo “regala” 5mila euro ogni anno ai suoi connazionali. Soprattutto del Sud

Credits: @club_of_miljonairs IG

Secondo lo studio, nel 2019 ogni cittadino veneto ha dato allo stato 2.680 euro in più. Ogni emiliano-romagnolo ne ha versati 2.811 in più e ogni lombardo addirittura 5.090. Tutto denaro rimasto nelle casse pubbliche per poi essere distribuito alle altre regioni. Contrariamente a ciò, nelle regioni del Sud accade fenomeno opposto: ciascun cittadino riceve dal centro più di quanto versa.
Ciascun campano riceve 1.380 euro più, un pugliese 2.440, un siciliano 2.989 e un calabrese 3.085 euro.

# Le considerazioni del CGIA: autonomia significa più equità

Secondo quanto osserva la CGIA, i dati esposti, dimostrano innanzitutto che il centralismo attualmente vigente non è riuscito a risolvere il problema delle disparità fra le regioni italiane. Inoltre, depongono per la necessità di rispettare la volontà delle regioni virtuose di gestirsi in autonomia con nuove funzioni e competenze. Ancora secondo CGIA, La Riforma deve coniugare efficienza, solidarietà e responsabilità. Non deve togliere nulla a nessuno. Deve però consentire, a chi lo chiede, di gestire a minor costo per la collettività un servizio attualmente erogato dallo Stato centrale, avvicinando i centri di spesa ai cittadini, nel rispetto del principio “vedo, pago e voto“.

Credits: cgiamestre.com

Continua la lettura con: APPROVATO il testo dell’AUTONOMIA DIFFERENZIATA: cosa cambierà per l’Italia e per Milano

LUCIO BARDELLE

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La classifica dei QUARTIERI di Milano dove SI VIVE MEGLIO (oggi e nel prossimo futuro): vincono le zone universitarie

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Credits gaudenzio9 IG - Porta Ludovica

L’ultimo studio sulla vivibilità dal capoluogo lombardo presentata da “Scenari Immobiliari” ha illustrato quali sono i quartieri migliori per vivere in città oggi e quelli di domani. Scopriamo quali sono nel dettaglio. Ai primi posti i quartieri delle università: Milano deve puntare di più sui giovani?

La classifica dei QUARTIERI di Milano dove SI VIVE MEGLIO (oggi e nel prossimo futuro): vincono le zone universitarie

# L’analisi di Scenari Immobiliari sulla vivibilità di Milano

Credits Andrea Cherchi – Milano dall’alto

Lo studio sulla vivibilità di Milano realizzato da Scenari Immobiliari ha fatto luce sui quartieri dove si meglio oggi e quelli in cui lo sarà in futuro. Per arrivare al risultato sono stati tenuti in considerazione alcuni parametri tra i quali: l’offerta di immobili nelle diverse zone della città e le esigenze dei vari nuclei familiari, studenti universitari, young professional, professionisti, giovani coppie, famiglie con figli e senior. In questo modo è stato possibile realizzare degli indicatori utili all’individuazione del livello di appetibilità residenziale rispetto alle principali tipologie di domanda.

I 10 quartieri dove si vive meglio oggi: Porta Lodovica-Porta Vigentina al primo posto

Credits: milanotoday.com – Classifica quartieri Milano dove si vive meglio

Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, illustra i 10 migliori quartieri di oggi: “A livello cittadino i dieci migliori quartieri residenziali di Milano risultano prevalentemente concentrati a cavallo della Circonvallazione interna, a est e a ovest del centro storico.” 

Questa la graduatoria dei dieci quartieri dove si vive meglio oggi:

#1 Porta Vigentina e Porta Lodovica

Credits gaudenzio9 IG – Porta Lodovica

Al primo posto si piazza la coppia Porta Vigentina e Porta Lodovica in quanto zona residenziale, con immobili di qualità medio-alta, nei pressi dell’Università Bocconi, con strutture sanitarie pubbliche e private, negozi e supermercati.

#2 Città Studi

Credits savecittastudi IG – Città Studi

Al secondo posto Città Studi per gli atenei, ospedali, spazi culturali e abitazioni di buon livello. Anche questa parte della città è favorita dalla presenza dell’Università e di atmosfera a misura di giovani. 

Leggi anche: 10 motivi per amare città studi

#3 Bicocca

Credits: @unimib – giovani bicocca

Identica motivazione per la zona di Bicocca, che chiude il podio, con l’università più giovane di Milano.

Leggi anche: 5+1 cose che forse non sapevi della Bicocca

#4 Sarpi

Credits nicolettapavonegalli IG – Chinatown

Prima zona in classifica senza una università è luogo vitale di giorno e di notte, frequentato da un mondo eterogeneo, attirato da Chinatown, uno dei più identitari della città.

#5 San Siro

Credits Andrea Cherchi – Zona San Siro

Al di fuori della circonvallazione esterna, entra nella top 5 favorito dalla grande quantità di spazi verdi e dalle ottime infrastrutture, tra cui la M5.  

# Completano la top 10: Buenos Aires, Porta Venezia, De Angeli, Porta Romana e Magenta

Gli altri cinque posti sono occupati nell’ordine dall’area compresa da Buenos Aires, Porta Venezia, Corso Monforte, a seguire De Angeli, Monte Rosa, poi Corso XXII Marzo e infine Porta Romana e porta Magenta rispettivamente al nono e decimo.

Le motivazioni delle scelta di queste zone, come spiegato da Francesca Zirnstein, sono le seguenti: “Università, accessibilità, prossimità con il centro e le aree della movida, attività commerciali e servizi urbani fanno di questi ambiti urbani i luoghi privilegiati in cui attrarre e formare la nuova domanda residenziale milanese. Sono quartieri che possono rappresentare sia il punto di partenza per la costruzione del proprio modello di vivere urbano sia un luogo dove progettare e sviluppare il proprio futuro da milanese“. 

I quartieri da scegliere nei prossimi anni: quelli oggetto di rigenerazione come Scalo Romana, Santa Giulia, Mind e Cascina Merlata

Tra i quartieri da guardare per il prossimo futuro ci sono quelli oggetto di grandi investimenti investimenti immobiliari e rigenerazioni urbanistiche e che trasformeranno la città anche dal punto di vista sociale e demografico. In particolare troviamo:

#1 Scalo di Porta Romana con un nuovo parco e il Villaggio Olimpico

Masterplan Scalo Romana

#2 Santa Giulia con una nuova area residenziale e l’area Olimpica

Credits: risanamentospa.com – Masterplan Santa Giulia

#3 Rubattino con la “Magnifica Fabbrica” del Teatro alla Scala

Credits: daniele rossi foto – “Palazzo di Cristallo” ex fabbrica Innocenti-Maserati al Rubattino

#4 Bovisa con il progetto MoLeCola e il nuovo campus alla Goccia

Progetto Molecola Bovisa

#5 Mind con il nuovo polo scientifico, tecnologico e universitario

West Gate di Mind, rendering dal lato ovest

#6 Cascina Merlata con torri residenziali, un nuovo parco e il lifestyle center di Merlata Bloom Milano

Credits archdaily – Torri Cascina Merlata

#7 Bisceglie con il progetto SeiMilano

Parco SeiMilano

Il motivo: “Questi nuovi quartieri, con le loro peculiarità, accessibilità urbana, servizi locali e sovralocali innovativi, istruzione, formazione e ricerca, social housing, student housing e senior housing, saranno in grado di attrarre e rispondere alla nuova domanda residenziale che, nella città di Milano, cerca risposte alle sue eterogenee esigenze“.

Continua la lettura: Un BOOM senza fine? Il RIALZO RECORD delle CASE a Milano

FABIO MARCOMIN

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Le FERMATE più BELLE di metro e passante di Milano

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Tre Torri - Ph. cosimo_iorio IG

Forse non siamo al livello di Stoccolma, Mosca e Napoli, dove la metropolitana rappresenta una vera e propria opera d’arte, ma anche a Milano ci sono fermate che riescono a emergere dall’anonimato urbano. La nostra selezione delle 5 più belle.

Le FERMATE più BELLE di metro e passante di Milano

#5 Il passante di Porta Venezia: la più futuristica

La stazione di Porta Venezia è la più imponente e futuristica di tutto il tracciato urbano del passante, sembra di essere all’interno di un’astronave in un film di fantascienza.

Leggi anche: Sul PASSANTE di Milano si viaggia GRATIS?

#4 Garibaldi M5: sul set di Metropolis

La Stazione di Porta Garibaldi M5, che incrocia la stazione omonima di AV e treni regionali e la linea M2, rispetto alle stazioni standard presenta spazi e soffitti più ampi e un’architettura moderna con piloni obliqui che “affondano” nei pavimenti. Scorsi che ricordano il film Metropolis e un design fuori dal coro della media delle fermate di Milano.

#3 Porta Venezia M1: la fermata arcobaleno

Credits: milanoevents.it – Stazione Porta Venezia M1

Nata come una scenografia temporanea in occasione del Gay Pride del 2018, è stata trasformata in permanente con i colori della liberazione omosessuale simbolo del quartiere di riferimento della comunità LGBT di Milano. 

Leggi anche: la mappa dei locali LGBT di Milano

#2 Amendola M1: bene tutelato dalla Soprintendenza

La stazione di Amendola-Fiera, con il primo logo della metropolitana, le grafiche originali con lo stile Noorda e la pavimentazione Pirelli è quelle che più di tutte richiama il classico design di tutta la linea. In più nella fermata Amendola sulla M1 venne costruito un ampio mezzanino con copertura trasparente per consentire il deflusso delle folle di visitatori diretti alla fiera. Per questo motivo, la stazione di Amendola ha ottenuto, insieme con la stazione di Caiazzo, la qualifica di bene architettonico tutelato dalla Soprintendenza, in quanto esempio di architettura e design moderno.

#1 Tre Torri M5: la fermata glam

La stazioni di Tre Torri M5 è forse la più appariscente. Si trova al centro del nuovo quartiere di Citylife, sponsorizzata da Allianz e Generali che ne hanno curato l’allestimento. Sui pannelli delle pareti sono stati applicate delle illustrazioni che rendono la stazione piena di colori e di fatto una opera d’arte continua.

Tre Torri - Ph. cosimo_iorio IG
Tre Torri – Ph. cosimo_iorio IG

Continua la lettura con: Le 10 PIÙ BELLE METROPOLITANE d’Europa a confronto con quella di Milano

MILANO CITTA’ STATO

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La SUPER STAZIONE d’INTERSCAMBIO: auto, treni, tram, bus e bici. Un’idea per Milano?

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Credits Melissa & Chris Bruntlett IG - Stazione di interscambio

In questa stazione si può prendere ogni tipo di mezzo di trasporto. In futuro potrebbe arrivare anche la metropolitana. Vediamo come è stata realizzata.

La SUPER STAZIONE d’INTERSCAMBIO: auto, treni, tram, bus e bici. Un’idea per Milano?

# La stazione di interscambio per tutti i mezzi di trasporto

Credits Melissa & Chris Bruntlett IG – Autostrada e treni alla stazione di interscambio Paesi bassi

La stazione di Lansingerland-Zoetermeer nei Paesi Bassi, in servizio dal 9 dicembre 2018, è una stazione di interscambio al confine tra i comuni di Bleiswijk e Zoetermeer. È stata realizzata a scavalco su un viadotto, che sovrappassa l’autostrada A12 e la linea ferroviaria L’Aia – Gouda, e sul quale è presente anche una pista ciclabile che dal lato di Bleiswijk termina circa all’altezza delle scale e dell’ascensore per scendere in banchina, dal lato di Zoetermeer si connette alle altre piste ciclabili presenti nel comune.  

# Auto, treni, tram, bus e bici

In questa stazione è possibile prendere le linee Randstadrails 4 e 34, un sistema ibrido composto da vetture a piano basso di tipo tram e a piano alto di tipo metropolitana, che qui fanno capolinea, oltre ai treni della linea ferroviaria L’Aia – Gouda. Su entrambi i lati della stazione sono presenti fermate di autobus.

Credits Melissa & Chris Bruntlett IG – Parcheggi bici e auto alla stazione di interscambio Paesi bassi

Alla stazione si può arrivare in auto anche dall’autostrada A12, le uscite distano pochi minuti, o in bicicletta grazie alle piste ciclabili in sede riservata e parcheggiare il proprio mezzo nei numerosi parcheggi a disposizione.

# In futuro forse anche la metropolitana

Credits Melissa & Chris Bruntlett FB – Stazione di interscambio Paesi bassi

Tra i progetti futuri, con orizzonte 2035, c’è quello di una linea metropolitana che dalla stazione porti a Rotterdam oppure che da Zoetermeer Centrum-West conduca sempre verso Rotterdam. In alternativa è stato ipotizzato di estendere la linea RandstadRail 4 fino a Rodenrijs per interscambiare con la linea metropolitana E.

Si potrebbe prendere come esempio per rivoluzionare la mobilità di Milano?

 

Continua la lettura: METRO Kafkiana: la M1 a MONZA slitta al 2026

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: PERCHE’ VIVI a MILANO?

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“Oggi chiediamo alla gente perché vivi a Milano?” Video di EasyItalian

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

MILANO nell’OTTOCENTO

La STRADA “TAPPO” di Milano

“RUBARE è il nostro LAVORO”

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Meno di 15 EURO al giorno: il PAESE dove COSTA MENO trascorrere una vacanza da sogno

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Laos - ph. sharonang

Il magazine online Kiplinger ha realizzato una classifica sulle mete turistiche meno care dove viaggiare basandosi sul costo medio giornaliero del soggiorno, inclusi alloggio, vitto e costo della vita giornaliero. Scopriamo la classifica completa.

Meno di 15 EURO al giorno: il PAESE dove COSTA MENO trascorrere una vacanza da sogno

#10 Grecia: 123 euro al giorno

Credits milena_hellas IG – Grecia

Al decimo posto troviamo la Grecia con le sue spiagge idilliache e i suoi siti storici di fama mondiale, una delle mete più gettonate in Europa. Il costo del soggiorno medio è di circa 123 euro, quello per l’alloggio di 87 e quello dei pasti 32.

#9 Portogallo: 109 euro al giorno

Credits franky1st-pixabay – Lisbona

In nona posizione c’è il Portogallo, tra le mete con il miglior rapporto qualità-prezzo in Europa sia che si scelga di godersi Lisbona o Porto che le sue spiagge. Famoso per i suoi frutti di mare, il vino, i panorami e gli oltre 300 giorni di sole, si pagano in media 109 euro per il soggiorno, 71 per l’alloggio e 32 per i pasti.

#8 Repubblica Dominicana: 103 euro al giorno

Credits falco-pixabay – Santo Domingo

Per l’ottavo posto ci spostiamo in Centro America, nella Repubblica Dominicana. Si trova nel Mar dei Caraibi, sull’isola di Hispaniola, che occupa per i due terzi orientali. Per godere di spiagge di sabbia bianca, lagune e foreste pluviali e di mangrovie e per visitare la prima città europea fondata nel Nuovo Mondo, Santo Domingo, bastano 103 euro al giorno, 66 per l’alloggio e 28 per i soli pasti.

#7 Messico: 87 euro al giorno

Credits maximaxi65-pixabay – Messico

La settimana destinazione in classifica è il vicino Messico. Da vedere c’è solo l’imbarazzo della scelta: le antiche rovine dei Maya e degli Aztechi nella giungla, spiagge da sogno, oasi urbane e iconici edifici modernisti nella quinta città più grande del Mondo, Città del Messico. Il soggiorno ha un costo medio giornaliero di 87 euro, di cui 50 per l’alloggio e 19 per i pasti.

#6 Costa Rica: 76 euro al giorno

Credits BelaMarie-pixabay – Costa Rica

Scendiamo in direzione del Sud America per trovare il Costa Rica. Può vantare alcuni degli ecosistemi più diversi del pianeta e offre chilometri di coste sull’Oceano Pacifico e sul mar dei Caraibi. Tra rifugi nella giungla, trekking nella foresta pluviale, vulcani e foreste pluviali si può provare una vacanza all’insegna dell’avventura. Il costo medio giornaliero è di circa 76 euro, per l’alloggio 39 e per i pasti 16 euro.

#5 Ungheria: 66 euro al giorno

Credits JStolp-pixabay – Budapest

Per il quinto posto ritorniamo in Europa, nella suggestiva Ungheria. Campagne, montagne, fiumi e lussureggianti vallate fanno da cornice a pittoreschi villaggi e alla “città delle luci”, la capitale Budapest, con il suo magnifico Parlamento affacciato sul Danubio. Per soggiornare servono 66 euro giornalieri, di cui 31 per l’alloggio e 16 per i pasti.

#4 Thailandia: 49 euro al giorno

Credits remideligeon-pixabay – Thailandia

Appena giù dal podio nella graduatoria dei Paesi dove costa meno fare una vacanza c’è la Thailandia. Il più visitato del sud-est asiatico grazie alle sue spiagge tropicali, i templi nella giungla, le statue di Buddha e i deliziosi ristoranti e mercatini nell’effervescente metropoli di Bangkok. Il costo medio giornaliero è di 49 euro, per il solo alloggio 20 e per i pasti 14.

#3 Indonesia: 44 euro al giorno

Credits DEZALB-pixabay – Indonesia

La terza destinazione più economica è il paese insulare più grande del mondo: l’Indonesia. Ha oltre 17.000 isole, giungle, vaste catene montuose, vulcani, spiagge meravigliose, giganteschi draghi di Komodo, un vero paradiso. Bali è la meta turistica per eccellenza dell’arcipelago e una delle più visitate al mondo. Bastano 44 euro al giorno per visitarla, 34 per l’alloggio e 12 per i pasti.

#2 Turchia: 22 euro al giorno

Credits smuldur-pixabay – Turchia

A cavallo tra Europa e Asia troviamo in seconda posizione la Turchia, uno dei Paesi più visitati al mondo. Un favoloso crogiolo di culture, dall’architettura alla cucina, e dove non manca niente: dalla tentacolare e colorata metropoli di Istanbul alle catene montuose fino alle coste caratterizzate da spiagge da favola. Il soggiorno ha un costo medio di 22 euro, di cui 12 per l’alloggio e 7 per i pasti.

#1 Laos: 14 euro al giorno

Credits igormattio-pixabay – Laos

Il Paese più economico dove andare in vacanza è il Laos, nel sud-est asiatico. Nonostante non abbia un affaccio sul mare può contare ben 4.000 isole, nel delta del Mekong. Oltre alla natura rigogliosa sono molte le attività da fare, dalla speleologia e alle escursioni nella giungla, dalla visita ai templi fino alle scuole di cucina. Il costo medio è di appena 14 euro, 7 euro per l’alloggio e 5 per i pasti.

Fonte: Kiplinger

Continua la lettura: Le CITTÀ con le CASE più COSTOSE del mondo  

FABIO MARCOMIN

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Il NUOVO FLATIRON BUILDING di Milano

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Flatiron Building - ph. ArtTower

L’iconico edificio di New York potrebbe avere un altro gemello a Milano, dopo quello costruito agli inizi del ‘900 in Porta Romana. Vediamo tutti i dettagli e i rendering del progetto.

Il NUOVO FLATIRON BUILDING di Milano

# L’iconico edificio a forma di “ferro da stiro” della Grande Mela

Credits nyc_my_town IG – Flatiron Building

Il Flatiron Building di New York, inaugurato nel 1902 a Manhattan, deve il suo curioso soprannome ai residenti che glielo hanno affibbiato per la sua forma a “a ferro da stiro” con cui è stato costruito. Il nome originale è infatti Fuller Building. Si caratterizza per una punta larga appena 2 metri e una lunghezza di 87. Con i suoi 86,9 metri di altezza fu all’epoca l’edificio più alto della metropoli americana.

# Un gemello in arrivo a Milano?

A Milano potrebbe arrivare un suo gemello in via Privata Alfredo Soffredini 75 a Villa San Giovanni nel quartiere di Precotto. Ancora in attesa di approvazione, il progetto CondiVivere.casa è stato elaborato dallo studio Joseph di Pasquale Architects e verrà finanziato attraverso un crowdfunding partito da poco. 

Credits condividere.casa – Flatiron Milano dall’alto

Il palazzo avrà 7 piani, oltre al piano terra destinato agli esercizi commerciali e ricoperto da un giardino pensile, e si svilupperà su un piccolo lotto triangolare oggi occupato da un edificio da demolire. Saranno presenti dei terrazzi sia sul lato più stretto che su quello più largo.

 

# Casa Sartorio in Porta Romana

Credits anaehb IG – Casa Sartorio

In città esiste in realtà già un edificio che si è ispirato al Flatiron Building della Grande Mela: Casa Sartorio. Si trova in zona Porta Romana, in via Piacenza 13, ed è stato costruito nel 1910 su progetto di Enrico Provasi. Riconoscibile per il suo stile liberty con decorazioni contenute ed eleganti che incorniciano l’apertura di porte e finestre, da oltre un secolo è uno dei simboli del quartiere.

 

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura: Il grattacielo del futuro che cambia COLORE in ogni stagione: TORRE BOTANICA a rischio STOP

FABIO MARCOMIN

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Milano: come è cambiata l’ALTEZZA degli ABITANTI negli ultimi DUEMILA ANNI? I risultati a sorpresa

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Ph. danilogallogallinari IG

Uno studio coordinato dalla paleopatologa Lucie Biehler-Gomez per il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, e pubblicato su Scientific Reports, ha portato a dei risultati sorprendenti. Scopriamo quali sono.

Milano: come è cambiata l’ALTEZZA degli ABITANTI negli ultimi DUEMILA ANNI? I risultati a sorpresa

# Negli ultimi 2000 anni l’altezza media dei milanesi è rimasta uguale!

Credits dimitrisvetsikas1969-pixabay – Milano via Dante

Uno studio coordinato dalla paleopatologa Lucie Biehler-Gomez per il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, e pubblicato su Scientific Reports, ha portato alla conclusione che nell’arco degli ultimi 2.000 anni l’altezza media dei milanesi è rimasta uguale: 168,5 centimetri per gli uomini, con valori compresi tra 152cm e 195.4cm, e 157,8 centimetri per le donne, con valori compresi 143.5cm a 177.6cm. Il risultato è stato ottenuto analizzando i resti di 549 individui sepolti a Milano e di Milano dall’età Romana ai nostri giorni, oltre 50 scheletri maschili e 50 femminili per ogni periodo storico appartenenti ad un ceto medio basso e possibilmente civili.

# Nelle città europee un andamento diverso: ai massimi nell’età contemporanea

Credits DUOTONE_-pixabay – Parigi dall’alto

Lo studio certifica anche come nel capoluogo lombardo si sia registrato un andamento diverso, una linea retta, rispetto alle altre indagini fatte in Europa dove invece il fenomeno ha avuto una forma ad U: valori più alti in età Romana e nell’Alto Medioevo,  significativamente più bassi tra Basso Medioevo e età Moderna e poi di nuovo più alti nell’età Contemporanea. Tra le motivazioni più probabili sono state indicate la ricchezza del territorio e le mura difensive della città che hanno permesso di mantenere condizioni di vita migliori in maniera costante.

# Il confronto con il resto d’Italia: milanesi dietro a friulani e veneti, davanti a tutti gli altri

Credits marantoni2004-pixabay – Trieste

Eppure se si guardano gli ultimissimi dati, calcolati sui più giovani, le cose sembrano cambiare anche per Milano. L’altezza media dei nati maschi a Milano nell’anno 2000 raggiunge i 177 centimetri. Un numero che consente di mettere dietro in Italia le città di Bologna, Firenze e Genova con 1,76, Roma con 1,75, Torino con 1,74 e Bari e Napoli con 1,73. Non arrivano a questa misura sardi, calabresi e siciliani.

Davanti agli abitanti del capoluogo lombardo ci sono veneti, trentini e soprattutto i friulani che con una media di 180 centimetri sono i più alti d’Italia.

# I milanesi sono più alti dei francesi, ma più bassi degli spagnoli

Credits WikiImages -pixabay – Mondo

Nel raffronto con il resto del mondo ci vede più alti invece di francesi con 176 centimetri, estoni e svizzeri con 175, canadesi con 174, cinesi con 173, brasiliani con 169, nigeriani con 163 e indiani con 161. Alla stessa altezza media troviamo invece i cittadini degli Stati Uniti, della Russia e della Australia. 

I milanesi sono invece superati dagli austriaci e tedeschi con 179 centimetri, danesi e finlandesi con 180, islandesi e svedesi con 181 e olandesi con 185. Tra le sorprese troviamo sono la Corea del Sud dove è stata registrata un’altezza media di 178 centimetri, i greci e gli spagnoli con 180 e gli spilungoni del Montenegro con 185.

Fonte: lastatalenews

Continua la lettura: ABITANTI a Milano nel 2022: quanti sono?

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Il video del giorno: MILANO nell’OTTOCENTO

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Videogallery di una Milano senz’auto, affascinante, lontanissima. Riuscite a riconoscerla? Video di Matteo Roberto Pillitteri

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ANDREA ZOPPOLATO

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Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

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Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

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Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

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Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

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La sfida: di corsa contro la metro

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Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

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Le TRE VOLTE che nel mondo ci fu il 30 FEBBRAIO

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Il febbraio 1712 in un almanacco svedese

28 febbraio: si chiude il mese più corto dell’anno. Non tutti sanno che esiste nella storia anche il 30 febbraio. 

Le TRE VOLTE che nel mondo ci fu il 30 FEBBRAIO

Il 30 febbraio è un giorno inesistente nel calendario gregoriano. Febbraio si chiude il 28, salvo anni bisestili. Ma mai si va oltre il 29. In passato e in alcuni paesi, invece, Febbraio ha avuto anche un trentesimo giorno. Per l’esattezza è capitato tre volte nella storia.

# Il 30 febbraio svedese

Il febbraio 1712 in un almanacco svedese

1699. L’impero svedese decide di passare dal calendario giuliano a quello gregoriano, in uso ormai in tutta Europa. Tra i due calendari c’era però una differenza di 10 giorni. Per recuperarli, gli svedesi decisero di eliminare tutti gli anni bisestili dal 1700 al 1740, recuperando così un giorno ogni quattro anni, finché il primo marzo 1740 il calendario svedese avrebbe coinciso con quello nel resto d’Europa. 

il 29 febbraio del 1700 venne eliminato ma nei due successivi anni bisestili, il 1704 e il 1708, ci si dimenticò di cancellare il giorno in più perché il re Carlo XII era impegnato nella guerra contro la Russia. Quando ci si accorse dell’errore si decise di tornare al calendario giuliano e, per recuperare il giorno saltato nel 1700, si stabilì che nel 1712 venisse aggiunto a febbraio un giorno in più al calendario bisestile. Così nel 1712 in Svezia si ebbe il 30 febbraio che corrisponde all’11 marzo 1712 del calendario gregoriano. 

La Svezia passò al calendario gregoriano solo nel 1753, saltando i giorni dal 18 al 28 febbraio. 

# I due 30 febbraio sovietici

Dal primo ottobre 1929 l’Unione Sovietica iniziò a utilizzare il Calendario rivoluzionario sovietico, molto simile al Calendario rivoluzionario francese. Ogni mese aveva 30 giorni e i rimanenti 5 giorni (6 negli anni bisestili) erano festività senza mese. Quindi nel 1930 e nel 1931 ci fu un 30 febbraio. Dal 1932 i mesi ripresero la loro originale lunghezza. 

Continua la lettura con: La Svezia ha vinto

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