Healing Gardens: curare i malati con dei giardini

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Si chiamano giardini terapeutici, altresì detti “ healing gardens” (healing = guarigioni) e potrebbero rappresentare uno strumento di cura integrativa a quelle tradizionali.

In tutto il mondo si stanno moltiplicando ricerche che dimostrano gli effetti curativi del contatto con la natura sui malati e secondo l’American Society of Landscape Architects questo tipo di giardini stanno venendo progettati in più dell’80% dei nuovi ospedali negli Stati Uniti. Quindi dopo la pet teraphy e l’alimentazione del benessere, anche i giardini potrebbero inserirsi in un approccio più olistico nella cura del malato.

IL METODO DEI GIARDINI TERAPEUTICI

    Come riporta il portale www.riqualificazioneurbana.com, queste sono le caratteristiche dei giardini terapeutici:

  • le persone malate si devono esporre alla vista del paesaggio (alberi, fiori e giochi d’acqua)
  • tempo minimo: 3-5 minuti
  • primi sintomi: si abbattono i livelli di stress, ansia, rabbia o dolore e si entra in uno stato di relax
  • risultati sperimentati: abbassamento della pressione sanguigna, miglioramento della tensione muscolare e dell’attività elettrica del cervello, riduzione delle pulsazioni cardiache

Non un miracolo, bensì, l’effetto che già Ippocrate aveva descritto affermando che “la natura è il medico delle malattie” e sottolineato dallo psicologo ambientale Roger Ulrich, della Texas A & M University, le cui ricerche degli anni ottanta vengono ora riscoperte per la progettazione degli spazi verdi.

HEALING GARDENS FAI DA TE

“Bastano anche la brezza del mattino, il sole filtrato dalle foglie e il verde profumato di un giardino”, scrisse Ulrich nel 1984 sulla prestigiosa rivista Science .

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Le ricerche di Ulrich hanno dimostrato che i pazienti la cui stanza si affacciava su spazi verdi avevano “tempi di guarigione più brevi, minore utilizzo di antidolorifici e inferiore incidenza di complicanze post-operatorie per i pazienti reduci da interventi chirurgici, rispetto a quelli la cui finestra di corsia dava ad esempio su un muro di mattoni” spiega il portale Riqualificazioneurbana.com.

NON TUTTI I GIARDINI SONO I PIÙ VERDI

Secondo queste ricerche, però, non tutti i giardini sono ugualmente efficaci nella terapia.

Perché lo sia veramente, uno spazio verde deve specificamente “essere progettato sulle esigenze fisiche, psicologiche, sociali e spirituali delle persone cui è destinato, siano esse in ospedali, in ospice, in residenze che si occupano di anziani o di malati terminali o addirittura in strutture che accolgono bambini”.

Perché sia “healing”, allora, questo giardino dovrà:

  • essere animato tutto l’anno con specie botaniche non tossiche ed autoctone
  • saper attrarre e ospitare specie animali gradevoli e amiche del corpo umano (uccellini, scoiattoli, pesci e farfalle)
  • essere adatto agli utilizzatori passivi: seduti in contemplazione a prendere il fresco,
  • essere adatto agli utilizzatori attivi: ad esempio attraverso l’orto terapia e la coltivazione di piante.

GIARDINI TERAPEUTICI FAI DA TE

Teoricamente chiunque può costruirsi un giardino in modo da avere effetti positivi sulla salute. Per farlo occorre seguire alcuni principi:

  • ricchezza di composizioni lussureggianti;
  • più piani di sviluppo (alberi ombrosi, arbusti, piante fiorite, zone bordate da giochi d’acqua e fontane, purché non troppo rumorose);
  • una divisione degli spazi che corrisponda a “mappe comportamentali”: “lisci viali alberati che invitano passeggiate, fruibili anche da chi usa tutori o sedie a rotelle; di arredi leggeri posizionabili in ombra o al sole per favorire conversazioni e interazioni tra le persone; di piante che attirano uccelli, scoiattoli e altri piccoli animali selvatici da osservare” spiegano gli esperti;
  • il 70% dello spazio coperto da vegetazione;
  • passerelle lisce e piazzole (per circa il 30%) – no alle barriere architettoniche
  • sia pensato per il tipo di utenza (es. persone di mezza età, anziani);
  • sia pensato per coinvolgere i cinque sensi, ma senza disturbare con odori o sentori troppo forti
  • Il mondo anglosassone sta sperimentando un filone già molto popolare nella tradizione orientale, da sempre caratterizzata da un approccio più olistico per la cura del malato. Sarebbe interessante che anche da noi si proponessero ricerche in questo senso, specie per Milano che deve ambire ad essere una capitale della salute. Non più solo guardando all’interno dei nostri confini, ma iniziando ad aspirare ad un primato internazionale.

    FONTE: http://www.riqualificazioneurbana.com/healing-gardens-guarda-lalbero-e-guarisci/


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