The real Milano Marittina. La colonia che ci vorrebbe per Milano

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Nell’articolo su dove si potrebbe costruire la nuova Milano, l’ipotesi che ha riscosso maggiore entusiasmo è quella di creare un’isola artificiale fuori dalle acque territoriali. Il grande vantaggio è che mentre 7 miliardi di persone si ammassano sopra il 25% di terre emerse, Milano potrebbe fare da pioniere per la conquista dei 3/4 di superficie rimanente del pianeta, per ora completamente disabitata. Milano sarebbe la prima città al mondo che si crea la sua colonia in mare aperto e porterebbe finalmente il mare a Milano.

Come potrebbe essere the Real Milano Marittina, la colonia che ci vorrebbe per Milano

Per rispettare la tradizione la nuova Milano sarebbe a cerchi. Il primo più piccolo e poi all’aumentare della popolazione verrebbero aggiunti cerchi via via sempre più larghi. Chiunque può decidere di attaccarsi alla città, essendo in acque internazionali. Potrebbe diventare infinita.

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Per dare un’identità di Milano si riapriranno i navigli. Avremo un clima perfetto, umido come Milano, probabilmente senza zanzare. Avrebbe un sacco di vento che lascerebbe pulita l’aria e grandi orizzonti che al momento purtroppo ci mancano.
Già che ci siamo, creiamo una montagna artificiale più alta del mondo, anche se probabilmente avrebbe un costo infinito.

Sarebbe finalmente una free zone, in acque internazionali, potrebbe dotarsi di leggi proprie e battere moneta propria: lo sghei.

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Con l’ingegno milanese e la no tax area nascerebbe grandi eccellenze mondiali.
Ci sarebbero i cantieri navali più grandi del mondo, saremmo primi al mondo nella costruzione di sottomarini e di portaerei.
Risuscitiamo la Caproni e facciamo idrovolanti. L’unico collegamento esistente con l’Italia sarà con l’idroscalo.

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La Pirelli sposterebbe la sede, rilanciandosi come leader nella produzione di cavi sottomarini.
Milano sarebbe prima al mondo nel settore della costruzione di isole artificiali che sarà uno dei grandi business del prossimo millennio. Numeri uno nelle startup, nel digitale, numeri uno nei server galleggianti per tenerli freschi.
Nascerebbero nuove industrie, come società di ricerca di tesori sottomarini, galeoni affondati, cose così.
Anche nella finanza spacchiamo tutti, altro che Brexit, e con la free zone ci sarà zero evasione fiscale.

A livello energetico sarebbe a impatto zero e completamente autosufficiente, grazie a delle turbine dove ci sono correnti marine in grado di creare un’energia infinita.

Si importerebbero da Milano tutte le coltivazioni autoctone che prenderebbero nomi e forme nuove.
Gli immigrati verrebbero accolti a braccia aperte perché si avrebbe bisogno di marinai e se saranno riusciti ad arrivare fin lì si potranno rivelare utili.

Per gli amanti dello sci ci saranno bellissime piste di sci d’acqua. Sarà il paradiso del Kite surf e di ogni tipo di sport acquatico. Invece delle cantine ci sono i porti, a ognuno sarà consentito di avere la barchetta. Come a Milano c’è la falda alta, ma in questo caso per risolverlo si fanno i vaporetti.

Per creare un po’ di varietà urbanistica si procederà alla colonizzazione del fondo marino. Alla base della nuova Milano sorgerà la nuova frontiera, la Deep Milano con campi di coltivazione di alghe.

Scritto con Duilio Forte

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.