10 cose che i milanesi vorrebbero importare da Parigi

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Questa volta dobbiamo ingoiare il nostro orgoglio. Ammetterlo è durissimo: eppure sì c’è qualcosa che vorremmo importare dagli odiatissimi cugini d’oltralpe.

10 COSE CHE I MILANESI VORREBBERO IMPORTARE DA PARIGI

#1 la Torre Eiffel
Brutta, è proprio brutta. Però accidenti, una costruzione così imponente, simbolo del progresso, dobbiamo confessarlo che ci scoccia un casino che non sia a Milano. E’ stata costruita con Expo e questo ci dà doppiamente fastidio: di Expo a Milano non è rimasta alcuna traccia. Nulla. I francesi li odiamo soprattutto quando fanno qualcosa meglio di noi.

#2 il Louvre (specie le opere italiane)
Da solo attira più visitatori di tutti i musei italiani messi insieme. Per Milano e per l’Italia è una disfatta, anche perchè il Louvre è famoso del mondo grazie a un’opera italiana, la Gioconda di Leonardo.
Vediamo se l’arrivo di Bradburne riporterà Brera ai fasti antichi.

#3 il quartiere di Montmartre che fa tanto Amelie
Chi non ha amato la dolce Amelie alzi la mano? Così come è impossibile non apprezzare il quartiere di Montmartre. Pensiamoci, a Milano sarebbe perfetto. In alto, con viuzze antiche e artisti di strada. Proviamo a fare qualcosa di simile sul Monte Stella? Mmm…. forse meglio di no.

#4 il cinema francese
Tutti noi abbiamo provato la dolce sensazione di addormentarci davanti a un film francese. Sì, vero, hanno prodotto dei pacchi colossali, però in mezzo alla noia ogni tanto producono degli autentici gioielli, come The Artist o Quasi Amici. Parigi è il cinema francese ed è anche la ville lumiere, dove il cinema è nato e dove c’è una sala ad ogni angolo. Tutto questo ci piacerebbe fosse anche a Milano.

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#5 Pigalle
Si accendono le luci rosse. Può essere controverso ma è innegabile che l’imprinting di Pigalle unisce le diverse generazioni di milanesi. E chissà come potrebbe essere creare un’area a luci rosse, o almeno rosa, anche a Milano.

#6 le brasserie
I locali di Milano sono straordinari. Si sfidano a colpi di glam, di eleganza e creatività. Però le brasserie di Parigi rappresentano sempre qualcosa di unico, che rendono Parigi speciale. Quei tavolini inconfondibili che ti invogliano a sederti e a vedere la gente che passa sotto la pioggia…

#7 il sistema di pulizia delle strade
E’ una trovata che ci appassiona ogni volta che andiamo nella capitale francese. A un certo punto dei rigagnoli scorrono nelle vie di Parigi portandosi dietro ogni zozzeria. Non abbiamo mai capito se il sistema funziona davvero però quell’acqua che scivola via dà un senso di freschezza e di pulizia che a Milano manca.

#8 il quartiere latino
Divertimento, effervescenza creativa, il luogo dove nascono le avanguardie e dove si ritrovano i rivoluzionari. Forse è un ritratto fasullo ma il quartiere latino evoca immagini ricche di fascino che non guasterebbero in una città a volte un po’ rigida e conformista come la nostra.

#9 la barche sulla Senna e le bancarelle sul lungo Senna

Vedendo la folla che si accalca attorno alla Darsena fa capire quanto a Milano manchi un vero fiume. E dire che a pochi chilometri ci stanno due signori fiumi, l’Adda e il Ticino. Basterebbe spostare la città.

#10 il tempo delle mele

Ma di Parigi ci piacerebbe soprattutto questo. Il tempo delle mele, inteso come eterna adolescenza, poter vivere di passione, innamoramenti e balli lenti. C’è chi dice che il tempo passa, che Sophie Marceau sia ormai invecchiata e che in discoteca i lenti non ci siano più, ma per noi no, il tempo delle mele non avrà mai fine.

 

Foto cover: Youtube


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