10 segnali che PADRONEGGI la METROPOLITANA di Milano

Non tutti sono in grado di destreggiarsi abilmente tra tornelli, biforcazioni e turisti

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Ph. roegger

La metropolitana di Milano non è enorme, ma richiede comunque un certo grado di expertise per essere adoperata a dovere.

Non tutti sono in grado di destreggiarsi abilmente tra tornelli, biforcazioni e turisti.

10 segnali che PADRONEGGI la METROPOLITANA di Milano

metropolitana di milano

#1 Consideri il biglietto un oggetto da antiquariato. Usi solo il contactless. 

#2 Riesci a capire chi è lo sprovveduto che rallenterà l’uscita fin sulle scale mobili.

#3 Hai imparato a dribblare chi chiede l’elemosina con la freddezza di un gatto.

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#4 Destreggiarsi nei cambi non è difficile, basta imparare 6 nomi: Cadorna, Duomo, Garibaldi, Centrale, Loreto e se proprio devi andartene dalla città anche Repubblica.

#5 Non ti capita mai di dire frasi come “dobbiamo scendere a Cordusio”. Tu dici “dobbiamo scendere tra quattro fermate“.

ph. Lwcy – pixabay

#6 Conoscere a memoria tutte le fermate della metro, colori e gli incroci non è niente. Chiunque abbia una mappa della metro può riuscirci. Tu conosci quali sono i varchi più vantaggiosi per riemergere in superficie.

#7 Per ogni stazione della metropolitana di Milano sai perfettamente quali sono le attrattive urbane limitrofe: ristoranti, locali, negozi.

#8 Nella tua testa i tragitti in metro sono suddivisi in base alle attività che puoi svolgere durante il tempo di percorrenza. Tratta breve: check dei social. Tratta media: controllo mail. Tratta lunga: lettura di un libro.

#9 Grandi conoscenze implicano grandi responsabilità. Ogni volta che scorgi un turista spaesato lo affianchi e lo aiuti a districarsi nel dedalo di colori della metro.

#10 La metro di Milano ti è così familiare che quando visiti una città straniera la prima cosa che fai è un viaggio in metro per fare i confronti.

#smailand

Continua la lettura con: Il mistero della metro viola sulla linea verde 

FRANCESCO BOZ

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Francesco Boz
Ho cominciato come psicologo poi ho visto che la gente ti presta più attenzione se scrivi su internet, allora ho aperto qualche blog. Faccio anche l’autore televisivo perché va di moda.